Ancora confusione sulle autocertificazioni per ottenere l'esenzione dal pagamento del ticket per visite ed esami specialistici. Le norme non sono uguali per tutte le regioni e, anzi, alcune di queste tardano a emanare i decreti accentuando così il caos, soprattutto tra i cittadini. Che, in buona fede, si rivolgono al medico di base per ottenere chiarimenti alimentando le perdite di tempo negli ambulatori in una sorta di catena in cui a rimetterci sono professionisti e ammalati.
Il provvedimento, come abbiamo già riportato, non è piaciuto ai camici bianchi, che in più di una circostanza hanno rilevato come non sia loro compito verificare l’esenzione e, soprattutto, si corre il rischio di togliere tempo all’assistenza dei pazienti proprio a causa di questo nuovo ‘onere’ burocratico giunto proprio all’indomani della fine della battaglia sui certificati online e alla vigilia di un’altra lotta, questa volta sul fronte delle ricette telematiche. Obiettivo delle nuove norme è combattere l'evasione in questo settore considerando che, secondo alcune stime, ammonta ad oltre un miliardo di euro l'anno l'evasione sui ticket sanitari e sarebbe esentato senza diritto circa il 40% dei malati. A godere dell'esenzione dei ticket dovrebbero essere le fasce con reddito più basso e per questo è richiesta una autocertificazione per non pagare la tassa su visite ed esami. La confusione, deriva, come detto, anche dalla diversità delle procedure regionali: Calabria, Sicilia, Lazio, Sardegna, Basilicata, Puglia, Veneto, Molise, Campania, Abruzzo, per esempio, sono già partite con il nuovo sistema e hanno inviato ai medici i dati sugli aventi diritto all’esenzione.
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"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
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Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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