Il 6 ottobre si è aperto a Villasimius (Cagliari),il 63esimo Congresso Nazionale, a cui hanno partecipano oltre 1000 medici di famiglia in rappresentanza dei 27.000 iscritti alla Federazione. I temi affrontati sono stati come ogni anno interessanti: la richiesta alle Istituzioni nazionali e regionali della Sanità che di prendere in considerazione la riforma, definita una “ rifondazione” della medicina generale.
La Fimmg ha molti obiettivi: il cambiamento organizzativo degli ambulatori integrati nelle reti di assistenza territoriale, l’inserimento organico della medicina generale negli organi decisionali regionali e nelle aziende sanitarie, un percorso di carriera e un sostegno formativo ed economico per il medico di famiglia che deve poter avere sgravi fiscali per gli investimenti in tecnologia e strumenti diagnostici. Il medico riesce a meritare la profonda fiducia dell’utenza dando fondo a tutte le sue risorse e paga un prezzo enorme di disagio e stress professionale.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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