"Oggi più che mai si sente il bisogno di nuove regole che promuovano un nuovo Servizio sanitario nazionale. Esprimiamo totale consenso con la relazione del segretario della Fimmg, Giacomo Milillo, che ha espresso gli elementi di una vera rivoluzione nel merito e nel metodo della convenzione" della medicina generale. Parola di Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg), che ha commentato gli interventi di apertura del congresso nazionale Fimmg (Federazione italiana dei medici di medicina generale) a Villasimius (Ca).
"Condividiamo con il segretario Milillo – ha aggiunto in una nota Cricelli - la consapevolezza che il modello di convenzionamento e di remunerazione sia da considerarsi superato. Prima di una nuova convenzione è necessario un grande confronto che ridefinisca innanzitutto gli obiettivi di salute del Paese e, di conseguenza, le finalità da condividere con gli operatori sanitari". Al congresso di
Villasimius sono intervenuti anche il ministro del Welfare Maurizio Sacconi e il sottosegretario Francesca Martini. "Voglio sottolineare –ha continuato il numero uno della Simg - l'importanza delle parole dei rappresentanti delle istituzioni, in particolare del ministro Sacconi.
L'impiego dei costi standard tarato sulla qualità come supporto al management sanitario è infatti una delle ipotesi fondanti delle proposte gestionali e di governance della Simg.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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