Di contraccezione in Italia se ne fa poca, visto che il 53% degli italiani non vuole utilizzarla. Tendenza ancora più evidente nelle giovanissime, dove il 30% sfida la sorte non adoperando alcuna precauzione, e ricorrendo molto spesso al contraccettivo d'emergenza.
E' un vero e proprio boom infatti quello registrato dalla pillola del giorno dopo in Italia, con un consumo cresciuto del 60% in 7 anni, in particolare fra le adolescenti, che nel 2006 hanno rappresentato state il 55% delle acquirenti. A fare il punto della situazione sono i ginecologi della Società europea di Contraccezione, riuniti a Praga per il loro decimo congresso.
- BOOM PILLOLA GIORNO DOPO. Un consumo in crescita, come dimostrano le cifre: se nel 2006 ne sono state vendute 320mila, nel 2007 si è arrivati a quota 370mila, ''con una media di oltre 1000 confezioni al giorno - commenta Emilio Arisi, presidente della Società medica italiana per la contraccezione L'Italia comunque non è tra i paesi con il consumo più alto. In Francia se ne vendono un milione di confezioni di questo farmaco.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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