Grazie a un Progetto di educazione dei pazienti che devono sottoporsi a un intervento di artroplastica, è possibile ridurre da 10 a 6 giorni la degenza dopo l'operazione. I pazienti, a cui viene spiegato tutto ciò che accade prima, durante e dopo l'intervento, sono più consapevoli e collaborano attivamente, consentendo nella maggior parte dei casi il rientro direttamente a casa anziché in una struttura per la riabilitazione. Accade grazie al Progetto "Ricovero breve", i cui primi risultati sono presentati in occasione del congresso nazionale della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, in corso a Rimini.
Il Progetto sta coinvolgendo tre reparti di ortopedia sul territorio nazionale: l'ospedale di Monfalcone in Friuli Venezia Giulia, l'ospedale di Jesi nelle Marche e l'ospedale Vallo della Lucania in Campania. Finora hanno partecipato all'esperienza circa 3500 pazienti e altrettanti familiari. "Le "classi" sono infatti aperte anche ai parenti di chi sarà sottoposto all'intervento, perché sappiamo quanto il supporto familiare sia importante per affrontare nel modo migliore l'operazione e per una ripresa più rapida possibile, dopo - spiega Nicola Pace, co-presidente del Congresso e coordinatore del progetto - I pazienti arrivano in ospedale pieni di speranza, spesso con un bagaglio di informazioni frammentarie e talvolta inesatte. Per questo abbiamo pensato che mettere a disposizione dei candidati ad artroplastica una "scuola" in cui imparare in modo corretto tutto ciò che è davvero importante sapere potesse migliorare il rapporto medico-paziente e in ultima analisi avere un effetto positivo anche sull'esito dell'operazione. Una buona collaborazione e comprensione fra medici e pazienti è infatti fondamentale per facilitare tutto il percorso terapeutico, dagli esami preparatori fino alla dimissione".
In Italia, si stima che la prevalenza dei soggetti osteoporotici over 50 corrisponda al 23,1% nelle donne e al 7,0% negli uomini (International Osteoporosis Foundation)
Chirurgia mini-invasiva e robotica le armi contro la stenosi del canale lombare
Potrebbe essere sfruttato come base di terapia per l'osteoporosi e per aiutare a guarire le fratture ossee
In uno studio su animali pubblicato sulla rivista Cell Reports Medicine il peptide, Pepitem, ha garantito la formazione di nuovo osso sano in topolini con problemi di osteoporosi
In Italia, si stima che la prevalenza dei soggetti osteoporotici over 50 corrisponda al 23,1% nelle donne e al 7,0% negli uomini (International Osteoporosis Foundation)
Chirurgia mini-invasiva e robotica le armi contro la stenosi del canale lombare
Potrebbe essere sfruttato come base di terapia per l'osteoporosi e per aiutare a guarire le fratture ossee
In uno studio su animali pubblicato sulla rivista Cell Reports Medicine il peptide, Pepitem, ha garantito la formazione di nuovo osso sano in topolini con problemi di osteoporosi
Commenti