I medici di medicina generale sempre più coinvolti sul territorio. Arriva dal Veneto l’ultima iniziativa che riorganizza la medicina con l’obiettivo, una volta a regime, di garantire al cittadino un'assistenza sul territorio (medici di base, guardie mediche, distretti) organizzata in rete e operativa 24 ore su 24. Il fulcro della nuova organizzazione sono le ''medicine di gruppo integrate'', forme associative di medici di medicina generale che garantiranno la disponibilità per i cittadini 24 ore su 24 7 giorni su 7, ovviamente operando in rete ed in sinergia con le guardie mediche.
''E' un'operazione - sottolinea l’assessore alla Sanità Coletto - che risponde appieno ad uno dei cardini fondamentali del nuovo piano socio sanitario regionale: rafforzare la medicina sul territorio, spostare dall'ospedale al territorio tutti i servizi non prettamente ospedalieri, alleggerire la pressione dei codici bianchi impropri sui pronto soccorso, portare insomma la sanità più vicina al cittadino, che possa così trovare vicino a casa tutti quei servizi a lui necessari”. L'operazione sarà finanziata con 20 milioni 705 mila euro, dei quali quasi 6 milioni 902 mila già per il 2012; 13 milioni 803 mila per il 2013, per arrivare così ad aver investito l'intero stanziamento già nel 2014, quando l'intera riorganizzazione entrerà completamente a regime. Una specifica commissione tecnica verificherà in corso d'opera la concreta realizzazione di quanto previsto, alla luce della quale scatteranno i finanziamenti previsti. Lo sviluppo, l'operatività e la messa in rete delle medicine di gruppo saranno supportati da Aggregazioni Funzionali Territoriali (Aft), con compiti di coordinamento tra gli studi medici in esse presenti. Le Aft saranno istituite dalle Ullss sulla base di criteri che prevedono una popolazione assistita non superiore a 30.000 abitanti e comunque un numero di medici di norma non inferiore a 15/20, organizzati in team. Si prevede l'attivazione di 3 Aft per ciascuno dei 53 distretti attualmente presenti, per un totale di 159. Coletto ha posto l'accento anche sulla spiccata impronta socio-sanitaria della nuova organizzazione: '' le medicine di gruppo integrate infatti - sottolinea l'assessore - saranno supportate anche dalla presenza di figure professionali importanti come gli infermieri e gli assistenti sociali''. Anche la Toscana si sta impegnando sul territorio con la cooperazione dei medici di base, ma questa volta si tratta di medicina d’iniziativa: sono in arrivo, infatti, dalla Regione Toscana 3,3 milioni di euro per estendere l'esperienza della medicina d'iniziativa, appunto, dopo la fase pilota del progetto avviata in tutte le Asl il primo giugno 2010 e le ulteriori sperimentazioni attivate dall'ottobre dello stesso anno. La medicina d'iniziativa va incontro alle persone prima dell'insorgere delle malattie, o appena queste si sono manifestate, facendo azione di prevenzione e di contenimento, secondo il modello del Chronic care model, un'alleanza tra pazienti e operatori sanitari per una gestione corretta, e il più possibile autonoma, di patologie croniche.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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