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Alzheimer, parte il progetto il cervello va in palestra

Medicina Generale Redazione DottNet | 22/10/2008 14:05

Partirà entro sei mesi il progetto italiano, unico al mondo, 'Train the brain', il cervello 'va in palestra', per vedere se sollecitazioni di vario tipo possano rallentare il decorso del morbo di Alzheimer.

Lo ha annunciato un pioniere degli studi sulla plasticità cerebrale, Lamberto Maffei, vicepresidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei, che ha tenuto una lectio magistralis nel corso del convegno dell'Associazione Fatebenefratelli per la Ricerca (Afar). ''Vogliamo vedere se mettendo pazienti in fase iniziale di malattia in un ambiente ricco di sollecitazioni e stimoli (quello che noi chiamiamo ambiente arricchito) - precisa Maffei - si riesce a modificare il decorso della loro malattia neurodegenerativa'', in pratica riattivando le capacità naturali del cervello di modificarsi e ristrutturarsi, cioè la sua plasticità, che diminuisce nell'adulto.

'Train the brain' ('allena il cervello') coinvolgerà dai 200 ai 400 pazienti i quali verranno inseriti, per 3-4 mattine la settimana, in una struttura ad hoc dove, quasi come in un villaggio vacanze, verranno coinvolti in una serie di attività ludiche e fisiche, dalla cyclette ai film alla musica e molto altro.
All'inizio dello studio i pazienti saranno sottoposti a controlli quali risonanza magnetica per accertare lo stato della malattia e lo stesso verrà fatto dopo sei mesi di 'training'. Poi il decorso della malattia verrà nuovamente controllato a tre mesi dalla fine del 'training'. L'idea è che l'ambiente 'arricchito' faccia bene a queste persone, che spesso vivono isolate e senza stimoli, e rallenti la demenza. ''Gli esperimenti eseguiti su animali - conclude Maffei, che ha pubblicato numerose ricerche sulla plasticità cerebrale - fanno ben sperare sull'esito di questa sperimentazione''.

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