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Premi ai medici di base del Veneto in base alle prescrizioni: bonus di 13mila euro. Scoppia la polemica tra Fimmg (“rispettiamo una legge dello Stato”) e Snami (“quest’accordo è una porcheria”)

Medicina Generale Redazione DottNet | 30/11/2011 19:32

Si torna a parlare di prescrizioni farmaceutiche “a pagamento”. Questa volta tocca a Verona, dove una troupe di Striscia la Notizia ha scoperto che grazie a ricette “pilotate” il medico può avere a fine anno un premio di produzione che può raggiungere anche i 13.500 euro. Un sospetto, è bene precisarlo, che scaturisce dal progetto Arpa, ovvero l’accordo siglato tra le Asl venete ed i medici di medicina generale per incentivare la prescrizione di farmaci a brevetto scaduto al fine di ottenere risparmi sui bilanci delle stesse Aziende sanitarie.

 Il dubbio sorge sulla possibilità che il medico di base possa essere influenzato nel prescrivere un determinato farmaco piuttosto che un altro pur di ottenere il premio. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, il direttore generale dell’Ulss 20,  Maria Giuseppina Bonavina, ha chiarito che “l’iniziativa di incentivare l'utilizzo dei farmaci a brevetto scaduto non è locale, un'esclusiva delle tre Ulss della provincia veronese, ma dell'Aifa, l'Agenzia nazionale per il farmaco e del ministero della Salute”. Il direttore generale ha anche voluto sottolineare come i farmaci equivalenti e a brevetto scaduto abbiano lo stesso principio attivo di quello ‘griffato’, la stessa efficacia comprovata, per cui definisce la scelta di prescriverli come “eticamente corretta, tanto più in un momento di crisi”.
Anche la Fimmg non ci sta e tramite il segretario provinciale, Lorenzo Adami, replica “Morello di Striscia la Notizia mi ha intervistato -  dice il medico, - ma ha ritenuto di non mandare in onda ciò che ho detto. Quel servizio è una sceneggiata napoletana, in cui si dà per certo che il comparaggio sia una pratica diffusa fra i medici veronesi”. E aggiunge Adami:  “Il servizio, soprattutto, fa passare un messaggio falso, fuorviante e pericoloso.

Per questo la Fimmg si riserva di adire le vie legali nei confronti della trasmissione di Canale 5”. “Il servizio -  puntualizza il segretario della Fimmg – lascia intendere  che vengano prescritti farmaci scaduti, quando parliamo di farmaci a brevetto scaduto fortemente incentivati dall'Aifa e dalle stesse multinazionali del farmaco, che li producono parallelamente ai medicinali griffati e dal costo molto più elevato. Non facciamo altro che seguire precise indicazioni del ministero. Il messaggio che il medico prescriva il farmaco A piuttosto che il B per puro tornaconto è scorretto e diseducativo; è disinformazione”. Le riprese della trasmissione di Canale 5 hanno reso pubblica una corrispondenza privata fra un medico e una società informatica: una lettera dal tono intimidatorio, in cui si rammenta al medico che non deve prescrivere quel determinato farmaco se vuol percepire l'indennità: “La lettera – spiega  Adami - è stata inviata da Netmedica, una società di servizio della Fimmg regionale, che è socio di maggioranza, con un partner privato che fa la parte tecnica.
Siamo orgogliosi, come sindacato, di aver ideato e realizzato questa società che ci aiuta a far fronte agli obblighi previsti dalla legge Brunetta, per citare la più recente, e soprattutto a svolgere il lavoro di audit, ossia la valutazione o il controllo di dati relativi a ogni singolo medico. Un servizio che ha portato risultati concreti, perché nelle tre Ulss la spesa farmaceutica è calata del 2% a fronte di un aumento dei pazienti reclutati del 6%”. “Netmedica -  conclude Adami - ci tiene informati sui brevetti in scadenza; in alcun modo ha potere di influenzare le nostre prescrizioni, fatte con scienza e coscienza”. Angelo Testa, leader del Sindacato Autonomo, prende le distanze dal patto tra Asl e Medici di famiglia sulla prescrizione vincolata di alcuni farmaci con incentivi in danaro ai Medici prescrittori. “La filosofia del nostro sindacato - puntualizza Angelo Testa - è la corretta prescrizione delle terapie nell'esclusivo interesse del malato, nel pieno rispetto delle normative vigenti in termini di appropriatezza prescrittiva. Il  Medico non deve entrare nel vortice di una sorta di comparaggio di stato: se tu prescrivi questo e non quell'altro io ASL ti do dei soldi. Non accettiamo intromissioni da nessuno e sarebbe paradossale accettare le pressioni dalla Azienda Sanitaria Locale”. “Nel progetto del Veronese i Medici prescrittori – aggiunge Testa -  ricevono delle mail da una società esterna alla ASL,  ma evidentemente collegata che ricorda loro in maniera perentoria che  prescrivendo anche un solo pezzo di un certo farmaco si va incontro alla perdita dell'incentivo economico”.  “Il servizio di Striscia la Notizia mette in evidenza che  un altro sindacato - continua il leader dello Snam - abbia sposato in pieno questo percorso e scritto ai propri soci invitandoli a non perdere quella che, testualmente, definisce un'occasione”. “Non si può far di tutta l’erba un fascio - prosegue Salvatore Cauchi,  Presidente dello Snami Veneto - per un episodio marginale che non coinvolge la maggior parte dei Colleghi impegnati quotidianamente all’assistenza ai malati”.  “Noi dello Snami come tutta risposta ribadiamo che  quell'accordo è un vera porcheria - conclude Angelo Testa -. Non va bene per i pazienti, non ci piace  per i medici e soprattutto non è etico. Per questo lo denunciamo e prendiamo nettamente le distanze”.

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