Di fronte all'aumentare delle patologie croniche, neurodegenerative e invalidanti, e alle difficoltà che devono affrontare famiglie e malati per ricevere assistenza e supporto socio-sanitario, i medici avanzano una richiesta precisa: una sorta di ''difensore civico'' che coordini le prestazioni degli enti locali. Ne hanno parlato Renato Cutrera, del Bambin Gesù di Roma e Mario Sabatelli, neurologo del Gemelli, durante un seminario organizzato dall'Università Cattolica di Roma.
''L'assistenza e gli interventi di tipo sociale - ha spiegato Cutrera - dipendono dal Comune, mentre quelli sanitari dalla Regione. Si possono ben immaginare le difficoltà che devono superare ogni giorno malati e familiari per ottenere un'assistenza adeguata. Ci vorrebbe un difensore civico che facesse lavorare insieme questi enti locali in modo coordinato''. A causa della malattia grave e cronica di un figlio o di un parente, molte famiglie non resistono e si disgregano. ''Spesso uno dei coniugi - continua Cutrera - lascia il lavoro, la casa viene trasformata e la famiglia si trasferisce vicino l'ospedale''. Anche i malati di sclerosi laterale amiotrofica, ha aggiunto Sabatelli, ''si trovano ad affrontare questo discorso ad ostacoli, unito al fatto che non sono pazienti che piacciono. Sono malati in fatti che pesano a livello economico e assistenziale, e per cui allo stato attuale non vi sono cure che portino alla guarigione''.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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