Sarebbe direttamente collegato, secondo uno studio della Società Italiana di Pediatria il numero di ore passate davanti alla televisione e l'aggressività dei giovani, con comportamenti pericolosi e spavaldi da bulli, fenomeno in costante crescita. Al centro dell'attenzione proprio la questione adolescenti e i loro comportamenti a rischio. Il 9,4% degli adolescenti intervistati in uno studi condotto dai pediatri italiani ha dichiarato di essersi ubriacato almeno una volta, il 35% di aver visto un amico ubriaco, il 35% (39% delle femmine) di frequentare amici che fumano canne. Oggi il 18% considera accettabile prendere qualche integratore o qualche medicinale per migliorare le proprie prestazioni sportive; solo 3 anni fa aveva risposto così l'1%''.
E c'è poi, negli adolescenti, sempre più la voglia di sentirsi adulti ad ogni costo, di ''fare cose rischiose'', di dimostrarsi ''in gamba''. E essere ''in gamba'' oggi per il 75,3% significa ''essere rispettato dal gruppo'' (nel 2002 era il 22% a pensarla così). E, guarda caso, per l'84% l'essere rispettato e' anche la principale motivazione che spinge al bullismo, anche questo fenomeno in costante crescita. Oggi più del 72% ha dichiarato di aver assistito (direttamente o non direttamente coinvolto) ad episodi di bullismo (era meno del 65% nel 2004). Ma colpiscono anche i dati sul 'consumo'' televisivo: nel 1997 guardava più di 3 ore di TV al giorno il 19%, oggi questa percentuale sfiora il 30% (un incremento di circa il 75%). E le indagini della SIP evidenziano nettamente che tra chi vede più di tre ore di TV al giorno a chi ne vede meno c'è una nettissima differenza (in peggio) nei comportamenti e nello stile di vita.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
Commenti