I controlli scompaiono dal nuovo nomenclatore; per la SIME,aumenterà la spesa sanitaria
Pazienti orfani di medici internisti, i dottor House della Sanita' italiana. La mancata inclusione delle visite specialistiche in medicina interna nel nomenclatore delle attività ambulatoriali lascia senza medico di riferimento negli ambulatori almeno un milione di pazienti cronici, prevalentemente anziani, spesso fragili e in maggior parte destinati a ricoveri reiterati. Lo rende noto la Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) che esprime preoccupazione per le ricadute della norma e chiede con forza il reinserimento nel nomenclatore della visita specialistica in medicina interna. A spiegarlo è Francesco Perticone, presidente della SIMI riunita per il congresso nazionale a Roma. Si tratta di quegli specialisti che hanno il compito di esaminare la salute di un paziente nella sua interezza e che a volte, proprio grazie a questa visione complessiva, sono capaci di cogliere segnali per fare una diagnosi migliore fra coloro che soffrono piu' di una patologia.
Secondo gli esperti SIMI, la visita internistica aiuta anche a ridurre le liste d'attesa per le visite specialistiche e gli esami strumentali e a contenere la spesa farmaceutica. Dei 6,4 milioni di ricoverati ogni anno, il 16% entra in un reparto di medicina interna perché soffre di più patologie.
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