Esperti, il 60% non parla del disturbo con il proprio medico
"Morire di sonno" potrebbe non essere solo un modo di dire. Infatti, "gli studi dimostrano che l'insonnia è associata a un significativo incremento di mortalità" perché direttamente correlata all'aumento di patologie anche gravi: a dirlo è Gianmarco Giobbio, psichiatra del Centro Sanitatem Mentis (Ordine ospedaliero San Giovanni di Dio - Fatebenefratelli) che lancia un allarme sul tema. Il problema dell'insonnia cronica riguarderebbe il 10% della popolazione, e il 60% di coloro che ne soffrono non avrebbe mai parlato del disturbo con il proprio medico.
"E' sempre più frequente - spiega Giobbio - osservare stili di vita caratterizzati da una progressiva riduzione delle ore di sonno a favore di attività lavorativa o socializzante. Questi fattori inducono frequentemente la comparsa di un senso di fatica, stanchezza e sonnolenza diurna. Con la riduzione di sonno, gli studi clinici dimostrano un progressivo e sottovalutato danno a livello degli apparati metabolici, endocrini e immunitari". Negli ultimi vent'anni, i disturbi del sonno sono stati correlati anche "a un incremento complessivo della mortalità a causa di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione, disturbi respiratori e obesità". In particolare, si è visto che "chi dorme meno di 7 ore, e in particolare meno di 5, ha un rischio di morte maggiore del 33%". Ma anche chi dorme troppo (più di 9 ore) "ha un rischio di mortalità aumentato di oltre il 12%".
Per trattare l'insonnia, spiega lo specialista, "il primo intervento consigliato è il mettere in atto comportamenti che favoriscano la comparsa di un sonno fisiologico: quindi, evitare attività troppo energiche nelle ore serali, ridurre l'uso di schermi o telefonini prima del sonno, ridurre la luminosità delle stanze, ma anche esporsi a luce intesa al risveglio per almeno 20-30 minuti. I farmaci devono essere limitati ai casi sporadici o ai più complessi. Se l'insonnia non si risolve in tempi rapidi, è fondamentale sentire il parere di un esperto".
fonte: ansa
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