L’articolo sintetizza i contenuti di una recente review pubblicata su Pharmacological Research nella quale viene riportato l’utilizzo di farmaci antiepilettici nel trattamento di alcuni disturbi neurologici e psichiatrici e anche nella gestione del dolore neuropatico.
Diversi studi clinici hanno evidenziato che gli antiepilettici di nuova generazione, pur avendo un profilo di efficacia sovrapponibile ai più tradizionali, sono meglio tollerati perché posseggono un migliore profilo farmacocinetico, meno interazioni farmacologiche e meno effetti collaterali.
Il dolore centrale da post-stroke (CPSP) che spesso deriva da un danno post-ictus, rappresenta un dolore cronico. Questo danno determina delle alterazioni anatomiche, neurochimiche che causano un aumento dell’eccitabilità neuronale cerebralee una sensibilizzazione centrale, che a sua volta può portare alla genesi e mantenimento del dolore cronico.
L’efficacia dei farmaci antiepilettici sul CPSP deriva proprio da una riduzione dell’ ipereccitabilità neuronale attraverso una modulazione dei canali ionici voltaggio-dipendenti e / o incrementando la trasmissione GABAergica e / o riducendo la trasmissione glutammatergica.
A. Siniscalchi et al. Antiepileptic drugs for central post-stroke pain management. Pharmacological Research 65:171– 175, (2012)
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
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