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Pediatria, aumentano le prescrizioni di terapie non convenzionali. Da mercoledì i lavori del Congresso Sip

Pediatria Redazione DottNet | 07/05/2012 10:57

Non piu' solo medicina tradizionale. Anche per la cura delle malattie dei bambini, in genere quelle meno gravi come raffreddori e influenze, iniziano a farsi largo le medicine alternative, scelte da quasi un pediatra su quattro, anche se associate, nell'81% dei casi, alla medicina ufficiale e ai farmaci cosiddetti allopatici. Sono alcuni dei dati di un'indagine promossa dalla Sip, che sara' presentata al Congresso Nazionale della Societa' Italiana di Pediatria dal titolo 'il futuro in gioco', al Marriott Park Hotel di Roma dal 9 all'11 maggio.

 Al questionario, messo a punto dal gruppo di studio Sip sulla medicina complementare, hanno risposto 1.233 pediatri, in maggioranza ospedalieri (46,8%) e convenzionati (i pediatri di libera scelta, 35,2%). Il 23% ha dichiarato di fare uso di terapie non convenzionali, mentre il 77% degli intervistati ha dichiarato di non usarle. ''La societa' di pediatria guarda con favore alle medicine complementari, in particolare per la cura delle patologie minori'' sottolinea il presidente della Sip, Alberto Ugazio, anche perche' di base ''contribuiscono a rendere meno 'fastidiose' certe malattie come raffreddori o influenza''. Ma se con estratti di camomilla o valeriana non ci sono problemi, con altre piante bisogna fare ''molta attenzione'', aggiunge, perche' ''si possono avere effetti collaterali molto importanti. Ad esempio in Africa - spiega - spessissimo curiamo bambini intossicati dallo 'stregone' che ha usato si' principi attivi 'naturali', ma non nelle giuste dosi''. Attenzione, insomma, alla '' 'herbal medicine' '' da affrontare sempre sotto controllo medico. Cosi' come la fitoterapia, la preferita tra le medicine alternative dai pediatri italiani (82,5%), seguita a stretto giro dall'omeopatia 74,9%, e a gran distanza dall'agopuntura (5,8%).

Spesso, come emerge dalla ricerca, sono i genitori a chiedere anche la medicina alternativa per la cura dei propri bambini, prevalentemente per scelta personale (62,7%) o su consiglio di parenti e amici (13,7%). E per la maggioranza dei medici queste in ogni caso migliorano la qualita' della vita percepita dai pazienti (74,7%). In sostanza, dice ancora Ugazio se disponiamo di farmaci, magari di efficacia clinica non provata ma innocui per la salute e capaci di migliorare il 'vissuto' della malattia, perche' non utilizzarli?''. La risposta della maggioranza dei suoi colleghi e' che le terapie alternative sono 'inefficaci' (lo pensa il 63,8% di chi non le usa), mentre una piccola parte (il 2,5%) le ritiene dannose. In ogni caso da parte dei pediatri non c'e' pero' una opposizione ai genitori che chiedono terapie complementari: solo un terzo di chi non le usa cerca di portare i genitori a lasciar perdere se non a convincerli che siano dannose, mentre il 25% non si oppone e anzi si dice interessato ad approfondire l'argomento.

Il programma del congresso

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Al Congresso parteciperanno studiosi e clinici delle più prestigiose università e dei maggiori centri di ricerca di tutto il mondo: da Stefano Guandalini (professore e primario del reparto di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica dell'Università di Chicago) a David Salisbury (responsabile dei programmi nazionali di vaccinazione presso il Dipartimento della Salute di Londra); da Fernando Martinez (professore di pediatria all'Università dell'Arizona e direttore dell'Arizona Respiratory Center) a Camillo Ricordi (direttore dell'Istituto per la Ricerca sul Diabete e del Centro per i trapianti cellulari dell'università di Miami); dall'epidemiologa inglese Elisabeth Miller a Benedetto Vitiello (ricercatore in psichiatria presso i National Institutes of Health di Bethesa e professore aggiunto alla John Hopkins University di Baltimora). Ma al Congresso non verranno trattati solo argomenti scientifici e clinici, ma anche sociali, sui quali i pediatri si confronteranno con giornalisti, sacerdoti e genitori. Ecco alcuni dei temi che verranno presi in considerazione:

-       La politica vista attraverso gli occhi dei bambini

-       Il futuro dei giovani è oltreconfine?

-       Abitudini e gli stili di vita degli adolescenti: abuso sui minori, rischi di internet e pedofilia

-       Uso e abuso degli antivirali: ma la varicella si può prevenire? Un'indagine rileva che 58 bambini su 100 durante l'anno ricevono almeno un farmaco, con il 96% delle prescrizioni concentrate su antibiotici (48%), antiasmatici (26%) e corticosteroidi (8,6%).

-       Crescere al Sud. Preoccupano i recenti dati diffusi da Eurostat, secondo i quali in Italia circa un minore su tre (0-17 anni) è a rischio di povertà. Un tema che tocca da più vicino il Mezzogiorno, dove i bambini non hanno le stesse possibilità rispetto al resto del paese.

-       Nutrizione e bambini. Sarà presentato il progetto "Giocampus", un approccio educativo alla salute dei bambini in età scolare che costituisce un vero e proprio modello di educazione alimentare e motoria, approvato dai pediatri della SIP e in grado di contribuire a ridurre il fenomeno dell'obesità. Tra i bambini che l' hanno sperimentato il consumo di frutta al mattino è aumentato del 20% e il numero di quelli coinvolti in attività fisiche extrascolastiche è aumentato di tre volte.

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