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Con la nuova insulina cala il rischio di ipoglicemie notturne. I casi intanto aumentano

Diabetologia Redazione DottNet | 27/05/2012 20:55

Presentati al 24/mo congresso della Società Italiana di Diabetologia, in svolgimento a Torino, i risultati di due studi clinici di fase 3 condotti con la nuova insulina degludec di Novo Nordisk, pubblicati poche settimane fa sulla rivista The Lancet. Gli studi hanno coinvolto complessivamente 1.635 persone con diabete di tipo 1 e 2, curate con l'insulina degludec (in fase di registrazione presso Fda ed Emea, le autorità regolatorie americana ed europea) o con l'insulina glargine. Entrambi gli studi, disegnati in modo da garantire il raggiungimento di analoghi livelli di glicemia a digiuno, hanno dimostrato che l'insulina degludec ha permesso di ridurre del 25% il tasso di ipoglicemie notturne.

 "Le ipoglicemie rappresentano l'effetto collaterale della cura per il diabete che maggiormente preoccupa paziente e medico - ha spiegato Salvatore Caputo, dirigente medico dell'Unità di Diabetologia al Policlinico Gemelli di Roma - tanto da portare a volte a ridurre la quantità di insulina giornaliera, il che ha evidentemente un effetto negativo sul controllo della malattia. Non si deve d'altra parte sottostimare la pericolosità delle ipoglicemie che rendono la persona con diabete più vulnerabile in relazione all'innesco di una serie di meccanismi potenzialmente dannosi sia sul sistema cardiovascolare sia sul sistema nervoso"."Naturalmente, le più pericolose sono proprio quelle notturne, perché avvengono quando la persona dorme, non cosciente di ciò che sta accadendo, e, pertanto, impossibilitata a prendere le opportune misure correttive", ha aggiunto.

"Le caratteristiche della formulazione di un'insulina basale ideale dovrebbero essere quelle di rilasciare una concentrazione di insulina costante, stabile, priva di picchi e continua per almeno 24 ore senza causare ipoglicemia. Sia nei pazienti con diabete di tipo 1 che in quelli con diabete di tipo 2 è molto importante disporre di una insulina con queste caratteristiche" ha spiegato Francesco Giorgino, professore di Endocrinologia e Malattie Metaboliche all'Università degli Studi di Bari.

I dati sul diabete in Italia

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Non si riduce l'epidemia di diabete nel nostro Paese: ne soffrono circa 4 milioni di italiani e il numero di pazienti e' aumentato del 70% negli ultimi 15 anni.Tanti casi di ipoglicemia: ogni anno 50mila diabetici, piu' di 130 persone al giorno, finiscono in pronto soccorso con la glicemia troppo bassa, e circa 8000 vengono ricoverati.L'allarme arriva dallo studio dell'Osservatorio Arno Diabete del Cineca, realizzato con la Societa' Italiana di Diabetologia (Sid) e presentato al 24° Congresso Nazionale della Sid a Torino.Tutto cio' accade, dicono i medici, anche perche' i malati non sono curati al meglio: solo il 70% fa il test della glicemia almeno una volta all'anno, il 64% controlla l'emoglobina glicata, e neanche il 30% si sottopone agli screening per la funzione renale. Per lo studio sono stati usati i dati dell'Osservatorio su circa 544mila diabetici nell'arco di 15 anni. I diabetologi stimano che l'aderenza alle cure arrivi al 30-40% dei pazienti, quando dovrebbe essere invece al 70-80%. E nonostante i ricoveri per complicanze acute siano calati del 40% negli ultimi 10 anni, continuano a esserci numerosi casi di ipoglicemia, soprattutto al sud. ''Ogni anno circa 50mila diabetici vanno in pronto soccorso per un calo drastico della glicemia, circa 8000 devono essere ricoverati - spiega Giulio Marchesini Reggiani, responsabile dell'Osservatorio Arno - I farmaci che aumentano il rischio di crisi ipoglicemiche sono le sulfoniluree, che stimolano la produzione di insulina''. Per ridurre i rischi ci sono dei farmaci 'intelligenti' che inducono la sintesi dell'ormone solo quando la glicemia e' alta e la interrompono quando si avvicina a valori normali. ''Principi attivi di questo tipo sono gia' disponibili - conclude Stefano Del Prato, neopresidente Sid - ma il loro utilizzo e' fortemente limitato per il costo piu' elevato. Ma cosi' si spende molto di piu' in ricoveri evitabili. Per ogni diabetico si spendono circa 2800 euro l'anno, di cui 1600 per ricoveri''.

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