La popolazione mondiale sta invecchiando. Con l'età avanzata aumentano le patologie che richiedono un trattamento antidolorifico antiinfiammatorio. Tali farmaci sono spesso gastrolesivi e sono associati a fenomeni emorragici. Gli inibitori della cicloossigenasi hanno rappresentato una potenziale soluzione al problema essendo potenti antiinfiammatori senza effetti sulla mucosa gastrica. Lo studio APPROVe , pubblicato su The Lancet è uno studio che si è occupato della prevenzione dei polipi adenomatosi del colon con il trattamento antiinfiammatorio con il Vioxx (rofecoxib). Lo studio ha incluso oltre 2500 pazienti in trattamento con VIOXX e gli eventi avversi cardiovascolari sono stati seguiti per protocollo.
Al follow up, esteso anche oltre un anno dopo il trattamento, sono stati registrati tutti i casi di infarto, stroke e morte per cause ischemiche ed emorragiche. E' risultato che i pazienti in trattamento con VIOXX hanno un tasso di eventi cardiovascolari superiore a quelli trattati con placebo significativo ( rischio relativo 1,79 p=0,006). Il danno cardiaco si mantiene più elevato da 1 a 3 anni dopo il trattamento suggerendo un meccanismo tossico diretto sull'apparato cardiovascolare. Il farmaco studiato è stato già rimosso dal mercato dalla ditta che lo produceva ( la Merk) ma il lavoro è comunque importante perchè suggerisce che il trattamento con tutti i farmaci bloccanti la Ciclossigenasi 2 (COX 2) possono avere degli effetti cardiotossici.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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