Dislipidemia, ovvero aumento dei trigliceridi e riduzione del colesterolo 'buono' Hdl, ipertensione arteriosa, iperglicemia e obesità. Questi i fattori di rischio che 'convivono' tutti nella cosidetta sindrome metabolica, condizione patologica che colpisce dai 6 agli 8 milioni di adulti in Italia, per i quali aumenta di 2-3 volte il rischio di malattie cardiovascolari e di almeno 5 volte quello di diabete di tipo 2. Una sindrome che ha come fra i primi campanelli di allarme proprio 'l'allargamento' del girovita. Per monitorare la patologia fra gli italiani, è partito il progetto battezzato 'Waist' che, attraverso un ambulatorio itinerante, in un tour di 12 tappe nelle principali città della Penisola, offrirà visite mediche gratuite ai cittadini.
Il progetto, promosso da Solvay Pharma Spa, con il patrocinio della Società italiana di endocrinologia (Sie), e in collaborazione con EuroMedix, partirà il 27 ottobre facendo tappa a Pisa, e coinvolgerà specialisti diabetologi ed endocrinologi per una durata di
18 giorni. La sindrome metabolica è una condizione in netta espansione tra la popolazione europea, ma anche nel nostro Paese. "In media, senza considerare l'età, un italiano su cinque soffre di questa condizione clinica", afferma Alberto Zambon, Responsabile del centro per lo studio e la prevenzione dell'arteriosclerosi presso l'Università degli studi di Padova. "Esistono dei criteri che possono rappresentare un campanello d'allarme - sottolinea soprattutto il sovrappeso e l'aumento di grasso a livello dell'addome.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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