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L'ansia dei bambini si combatte con la psicoterapia

Psichiatria Redazione DottNet | 31/10/2008 23:19

Abbinare la psicoterapia alla terapia farmacologica con antidepressivi è il gold standard nella terapia dell'ansia nei bambini, ma entrambi i trattamenti da soli sono efficaci, anche se in misura minore

. E' quanto afferma uno studio dell'istituto americano nazionale per la salute mentale (NIMH, National Institute of Mental Health), pubblicato sul New England Journal of Medicine. La ricerca ha studiato per 12 settimane 500 bambini e ragazzi, divisi in quattro gruppi di trattamento: uno curato con psicoterapia cognitivo-comportamentale (miglioramento nel 60% dei casi); il secondo con sertralina, un antidepressivo (55%); il terzo combinando i due precedenti (81%); il quarto con placebo, una pillola di zucchero (24%). I risultati dello studio CAMS (Child/Adolescent Anxiety Multimodal Study) confermano l'efficacia provata da alcuni studi precedenti sugli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, noti con la sigla SSRI, ai quali appartiene la sertralina.

Ma in più evidenziano che una buona psicoterapia, con o senza farmaci, è anch'essa efficace nel trattamento dell'ansia nei bambini, secondo i ricercatori. In Italia, così come negli Stati Uniti, gli SSRI sono i farmaci più prescritti per la depressione fra gli adulta, la sertralina in particolare per i bambini e gli adolescenti; ma questi medicinali non sono registrati per la terapia dell'ansia: le uniche indicazioni pediatriche sono gli episodi depressivi maggiori e il disturbo ossessivo-compulsivo (vi sono, inspiegabilmente, delle differenze di indicazioni terapeutiche tra la sertralina equivalente e il prodotto ''firmato'').
Inoltre l'efficacia e la sicurezza d'impiego degli antidepressivi in pediatria sono da tempo oggetto di discussione per l'aumento del rischio di pensieri e tentativi di suicidio. Tanto che alcune agenzie regolatorie hanno segnalato ai medici questo pericolo con delle ''Dear Doctor Letter'' e l'FDA americana ha deciso di aggiungere un riquadro sul foglietto illustrativo, detto ''black box warning'' per tutti gli SSRI. Anche l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), nel 2005, in accordo con l'Agenzia Europea per i Medicinali (EMEA), ha imposto di modificare gli stampati di questi farmaci.

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