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Epilessia, soccorso a rischio nelle scuole: mancano i farmaci d’emergenza

Neurologia Redazione DottNet | 10/01/2013 17:59

I bambini italiani che soffrono di crisi convulsive epilettiche potrebbero non ricevere sempre tempestivamente i farmaci d'emergenza, a scuola e in altri contesti. Sono le prime conclusioni dell'iniziativa 'Perfect', i cui dati sono stati pubblicati sull' European Journal of Paediatric Neurology e sono supportati da un Comitato Direttivo, composto da autorevoli epilettologi di sei Paesi europei, tra cui l'italiano Ettore Beghi dell'Istituto Mario Negri di Milano.   

 

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L'iniziativa, prima nel suo genere, e' stata promossa da ViroPharma, societa' biofarmaceutica internazionale impegnata nello sviluppo e nella commercializzazione di soluzioni nuove per affrontare esigenze mediche insoddisfatte dei pazienti che convivono con malattie con opzioni terapeutiche scarse o nulle.  L'epilessia e' tra i disturbi neurologici infantili piu' comuni nei Paesi sviluppati, dove colpisce circa l'1% della popolazione. Sono sei milioni le persone affette da epilessia in Europa; quasi un milione di bambini e adolescenti europei (circa 40.000 in Italia) hanno un' epilessia attiva.  Si prevede che il 25-30% di questi bambini avra' recidive di crisi, nonostante il trattamento con farmaci antiepilettici. Le crisi possono durare da alcuni secondi a diversi minuti e per lo piu' cessano spontaneamente. Ma possono diventare prolungate e, in assenza di trattamento dopo 5 minuti, trasformarsi in uno stato di 'male epilettico', emergenza neurologica che richiede ricovero ospedaliero e terapia intensiva.  Per evitare al massimo questi casi e' nata l'iniziativa Perfect, i cui dati rivelano discrepanze nelle linee guida e nel quadro normativo generale a livello europeo.  Nel caso della scuola, la possibilita' che un bambino riceva i farmaci d'emergenza dipende principalmente dalla presenza di personale disposto ad assumersi la responsabilita' di somministrare il trattamento e la maggior parte degli insegnanti non lo fa, a meno che non sia prevista una formazione o una disposizione specifica; e preferisce chiamare un'ambulanza, con possibili ritardi nel trattamento della crisi.  ''Senza orientamenti chiari, sensibilizzazione e formazione sull'uso di farmaci d' emergenza per il trattamento delle crisi nei bambini affetti da epilessia - spiega Ettore Beghi - continueremo a osservare lacune nel trattamento d'emergenza delle crisi prolungate''.

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