Se c'e' ''specifica indicazione terapeutica'' e' possibile l'acquisto di dispositivi per l'autocontrollo della glicemia anche al di fuori dei lotti individuati attraverso il bando di gara nazionale indetto dalla Consip. E' quanto ha stabilito il Tar del Lazio esaminando il ricorso presentato dalla Federazione Diabete Giovanile e dall'Associazione Italiana Diabetici per chiedere l'annullamento del bando che prevede ''criteri di aggiudicazione qualitativa per il 30 % ed economica per il 70%''. Un sistema di gara per le associazioni dei diabetici ''lesivo del diritto alla libera scelta e alla condivisone del patto terapeutico da instaurarsi fra medico e paziente, cosi' come suggerito da tutte le linee guida delle Associazioni Scientifiche Nazionali e Internazionali''.
A seguito del ricorso, rende noto la Federazione diabete giovanile con un comunicato, nelle motivazioni il Tar del Lazio ha chiarito che ''la stessa conformazione della legge di gara non impedisce l'acquisto di altri dispositivi diversi da quelli considerati nei due lotti, su specifica indicazione terapeutica, così da tutelare il diritto alla salute nel senso statutario dedotto dalle ricorrenti''. Questo significa di fatto, spiega la Federazione, che si riconosce il diritto dei malati a ricevere dal Ssn (e quindi dalle aziende sanitarie od ospedalieri che li assistono) proprio il presidio diagnostico prescritto dal loro medico. ''Il sistema di appalto - ha sottolineato il presidente della Federazione Antonio Cabras - di fatto negava alle persone con diabete la possibilita' di scegliere, insieme con il proprio medico, gli strumenti e i dispositivi piu' idonei'' oltre a non permettere ''la possibilita' di stare al passo con i progressi della tecnologia in aperta contraddizione con il Manifesto dei Diritti della Persona con Diabete nel quale sono affermati i diritti alla scelta condivisa dei presidî tra paziente e medico e all'ottenimento delle prestazioni mediche e sanitarie più efficaci e attuali''.
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