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Medici di base e ginecologi insieme per combattere l’Hpv

Ginecologia Redazione DottNet | 23/01/2013 16:55

In Italia ogni anno ci sono 3.500 nuovi casi di tumore al collo dell'utero, ma la malattia potrebbe scomparire tra le nuove generazioni grazie alla prevenzione, con Hpv Test e Pap Test, e col vaccino contro il papilloma virus. E' il quadro tracciato dall'Osservatorio Nazionale per la salute della Donna (O.N.Da) in un incontro organizzato a Roma in occasione della Settimana europea della prevenzione del carcinoma della cervice uterina.

   Alla scadenza della campagna vaccinale contro il papilloma virus, spiega Walter Ricciardi, direttore del dipartimento di Sanita' Pubblica del Policlinico 'Gemelli' di Roma, ''e' stata raggiunta una copertura per tre dosi del 70% da 11 Regioni per la coorte di nascita 1997, da 9 Regioni per la coorte di nascita 1998 e da cinque Regioni per la coorte di nascita 1999''.  Attualmente, prosegue, siamo indietro rispetto all'obiettivo posto dall'attuale piano nazionale della prevenzione vaccinale 2012-2014 (del 95% per le dodicenni nella coorte del 2003), ma puntare a rispettarlo, aggiunge Ricciardi, e' ''fattibile'' oltre che ''doveroso''.

   L'adeguamento delle Regioni procede ''a macchia di leopardo'', rileva Michele Conversano, presidente della Societa' Italiana di Igiene (SItI), con Regioni come Campania e Sicilia dove ''siamo ben al di sotto la soglia minima, che superano di poco il 50%''.

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   Occorre puntare su una maggiore informazione per Sabrina De Camillis, deputata Pdl, in particolare ''nelle scuole - spiega - con un'attivita' capillare''. Il punto, sottolinea Fancesca Merzagora, presidente O.N.Da, e' insistere sul piano della prevenzione: ''se quella primaria e secondaria viaggiassero di pari passo potremmo pensare di sconfiggere questa patologia nelle giovani donne'', dice. Anche il ginecologo, ha aggiunto Luciano Mariani, responsabile dell'Hpv Unit di Ginecologia oncologica dell'Istituto nazionale Regina Elena di Roma, ''deve piu' che mai raccordarsi con il medico di medicina generale e con le altre categorie professionali per interfacciarsi con un'utenza sempre piu' informata, ma spesso non dalle giuste fonti''.

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