Leggi applicate in modo difforme, interventi socio-sanitari carenti, come l'apertura solo diurna e a orari ridotti dei Centri di salute mentale (Csm), Servizi ospedalieri di diagnosi e cura (Spdc) chiusi e spesso luoghi di contenzione: sono alcune delle criticita' evidenziate dalla Commissione d'inchiesta sul Ssn nella bozza di relazione conclusiva sui servizi italiani di salute mentale. Il documento rileva che dove la legge e' stata applicata tempestivamente ''e i servizi di salute mentale sono stati realizzati in modo efficiente, sono stati valutati come un modello di eccellenza internazionale.
Ma quando e' stata disattesa, ha prodotto lacune, anche gravi, fino a situazioni di degrado''. E la disapplicazione delle legge nazionale a livello regionale, accusa la Commissione, non sempre e' ''correlabile ad impedimenti economici'', ma anche a ''disimpegno politico o incapacita' amministrativa''. Tra le criticita' piu' evidenti, emerse anche dall'audizione di associazioni e familiari, c'e' l'apertura solo diurna dei Csm, spesso per fasce orarie ridotte, con conseguente ricorso alla domanda di posto letto ospedalieri negli Spdc; l'esiguita' di interventi territoriali individualizzati ed integrati con il sociale, spesso limitati a semplici visite ambulatoriali ogni 2-3 mesi per prescrizioni farmacologiche.
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