Oggi, ancora un bambino su cinque che si ammala di cancro è senza cura perché non esistono farmaci efficaci contro la sua malattia. Sebbene in 50 anni i progressi sul fronte del cancro pediatrico siano stati enormi (l'80% dei tumori dei bambini è oggi curabile), ancora un numero notevole di piccoli pazienti muore, e per cambiare tale destino bisogna accelerare la ricerca e sviluppo di nuovi farmaci. Perché la ricerca, in questo ambito, è tuttora troppo lenta, a causa di svariati ostacoli pratici, metodologici, finanziari e burocratici.
A lanciare l'allarme è Cathryn Tonne della London School of Hygiene & Tropical Medicine di Londra sulla rivista Lancet Oncology, che questa settimana dedica un numero speciale ai tumori pediatrici. La ricerca e sviluppo di farmaci contro questi tumori, spiega la ricercatrice, è troppo lenta a causa di regole e restrizioni eccessive che limitano l'accesso dei bimbi alle sperimentazioni cliniche. A ciò si aggiunge anche la cronica carenza di fondi, lo scarso interesse delle case farmaceutiche e la crisi economica che ha ridotto ulteriormente gli investimenti in ricerca e sviluppo. Poi, motivi pratici come l'ancora scarso scambio di dati tra ricercatori nel mondo, che diventa cruciale visto il numero limitato di pazienti pediatrici. E il problema del cancro infantile è un incubo ancora peggiore per i paesi poveri: infatti il 94% dei quasi 100.000 bambini di 1-15 anni che ogni anno muoiono di cancro vive in paesi in via di sviluppo, dove non arrivano neppure i farmaci contro le forme guaribili di tumore, oggi disponibili nei paesi occidentali.
Fonte: Lancet Oncology
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