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Maltrattamenti ai bambini, il medico sospetta ma non denuncia

Pediatria Redazione DottNet | 21/03/2013 16:04

Sul problema dei maltrattamenti dei bambini, come abusi sessuali o incuria, c'e' molta confusione tra i medici. Nel 66% dei casi infatti il medico ha avuto il sospetto di un caso di maltrattamento, ma nel 51,5% dei casi ha scelto di non segnalarlo, perche' senza elementi sufficienti o non preparato su come e a chi fare la segnalazione.

L'indagine condotta da Terre des hommes e lo Sportello bambino adolescente maltrattato (Sbam) della clinica Mangiagalli, presentata oggi a Milano, ha fatto emergere questo problema, interrogando un campione di 1.170 medici di Milano e hinterland. ''Tra i pediatri - spiega Lucia Romeo, responsabile Sbam - si sente l'esigenza di uno strumento basico, di un vademecum che spieghi come muoversi. C'e' molta confusione. Del resto, per i medici che ora hanno 40-50 anni non c'e' stata formazione all'universita' su questi temi''. Anche se il 60% dei medici intervistati ha piu' di 50 anni e un'esperienza ultraventennale, solo il 27% e' stato in grado di inquadrare correttamente alcuni segni di discuria, mentre la maggior parte l'ha confusa con altri sintomi. Quando poi si e' avuto il sospetto di maltrattamenti, il 51% non ha fatto la segnalazione perche' non aveva elementi sufficientemente forti (55%), per timore delle conseguenze sul contesto familiare (13%) e perche' non sapeva a chi e come segnalare (18%).

Solo il 5% possedeva un modulo di aiuto nella diagnosi di maltrattamento. E quest'incertezza e confusione, rileva Alessandra Kustermann, ginecologa e responsabile del Soccorso di violenza sessuale e domestica della Mangiagalli, ''si nota anche tra i dati delle segnalazioni. Tra il 2009 e 2011 sono stati segnalati solo 318 casi di abusi, maltrattamenti e patologia delle cure, con una media di 3 casi per medico. Quanto piu' si conosce, tanto piu' si riesce a fare una diagnosi. Anche se sono stati tagliati i fondi per queste attivita', il nostro servizio e l'asl di Milano sono disponibili a fare formazione gratuita ai medici''. 

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Fonte: Tdh, Sbam

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