Non sempre la novità batte la tradizione: in campo cardio-chirurgico, ad esempio, il 'vecchio' e classico intervento di bypass è migliore della più moderna angioplastica.
Nei casi più gravi di problemi alle coronarie, infatti, la mortalità dei pazienti è più bassa con il primo dei due interventi, 'solo' il 2,5% rispetto al 7,3% dell'angioplastica. Sono i dati dello studio clinico Sintax, il cui contenuto è stato anticipato a Milano per essere poi presentato al Congresso nazionale della Società italiana di chirurgia cardiaca. Obiettivo dello studio era quello di mettere a confronto, su circa 1.800 pazienti con problemi cardiaci (potenzialmente candidati a subire uno qualsiasi dei due interventi), il tasso di complicazioni cardiache e cerebrali gravi a 12 mesi dall' operazione alle coronarie.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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