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Bypass a volte è meglio dell'angioplastica

Cardiologia Redazione DottNet | 06/11/2008 16:52

Non sempre la novità batte la tradizione: in campo cardio-chirurgico, ad esempio, il 'vecchio' e classico intervento di bypass è migliore della più moderna angioplastica.

Nei casi più gravi di problemi alle coronarie, infatti, la mortalità dei pazienti è più bassa con il primo dei due interventi, 'solo' il 2,5% rispetto al 7,3% dell'angioplastica. Sono i dati dello studio clinico Sintax, il cui contenuto è stato anticipato a Milano per essere poi presentato al Congresso nazionale della Società italiana di chirurgia cardiaca. Obiettivo dello studio era quello di mettere a confronto, su circa 1.800 pazienti con problemi cardiaci (potenzialmente candidati a subire uno qualsiasi dei due interventi), il tasso di complicazioni cardiache e cerebrali gravi a 12 mesi dall' operazione alle coronarie.

''I risultati - spiegano gli esperti - hanno evidenziato una netta superiorità del bypass rispetto all'intervento di angioplastica nel trattamento di coronaropatie severe, sia per quanto riguarda la mortalità che per interventi di rivascolarizzazione (3% per il bypass, 12% per l'angioplastica), per l'insorgenza di infarto del miocardio (2,5% contro 4,2%) e per eventi cardiaci maggiori o cerebrovascolari (8,8% contro 20,4%)''.

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Per questo, gli esperti della Sicch consigliano ''cautela nei confronti dell'estensione sempre più diffusa dell'angioplastica in pazienti affetti da coronaropatie severe, al posto del tradizionale innesto di bypass coronarico''.

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