Tre donne su 10 hanno informazioni parziali o sbagliate sulla pillola del giorno dopo. E' forse il risultato più eclatante di una indagine su 1370 conversazioni online (forum) sulla contraccezione d'emergenza considerate dall' Associazione Italiana di Ostetricia (Aio) per lanciare un progetto di formazione rivolto a medici e ostetriche a supporto dei giovani nelle scelte sulla salute sessuale e riproduttiva.
Inoltre, i giovani sanno poco o nulla sugli effetti e sulla percentuale di riuscita della pillola del giorno dopo. La loro 'stella polare' è il consultorio, ma non sempre lo trovano aperto. Se lo è, "9 volte su 10 le ostetriche - dice Antonella Marchi, presidente di Aio - non trovano un ginecologo disposto a prescrivere la pillola del giorno dopo". L'emergenza - secondo l'indagine - fatta da Boto srl in collaborazione con Frozen Frogs - nasce nel 76% dei casi dalla rottura del preservativo, nel 18% dal coito interrotto o dal non aver utilizzato metodi di contraccezione (cosa, quest' ultima, che capita nel 45% dei casi di primo rapporto). Molte ragazze vanno così nel panico e non sanno a chi rivolgersi. "C'è ignoranza fra i giovani - per Giovanni Fattorini, presidente dell'Associazione dei Ginecologi Territoriali (Agite) - e ci sono informazioni false da sfatare: come il fatto che la pillola del giorno dopo indurrebbe l'aborto. Al contrario, questi farmaci non interferiscono con l'ovulazione; anche se l'Italia è il solo Paese europeo dove il test di gravidanza è d'obbligo prima della prescrizione della pillola del giorno dopo".
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Fonte: Boto, frozen, aio, agite
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