L’American Cancer Society chiama paziente sopravvivente “colui o colei che è vivo dopo cinque anni dalla diagnosi”.
Una ricerca americana ha sottolineato la necessità, da parte di chi sopravvive ad un tumore, di ricevere assistenza psicosociale.
Gli studiosi hanno focalizzato la loro attenzione sulle donne sopravvissute al carcinoma ovarico, il tumore ginecologico con il maggiore tasso di mortalità; dalla revisione di alcuni studi presenti in letteratura è emerso che le donne sopravvissute necessitano di assistenza sociale ed è fondamentale un sostegno relazionale, in quanto vivono in una costante sensazione di isolamento. Per un miglioramento della qualità di vita per coloro che sono sopravvissute in seguite ad una diagnosi di carcinoma ovarico, sono stati considerati diversi ambiti psicosociali come: lo stress psicologico e la paura della morte o di una recidiva, ma anche la loro attività sessuale e la soddisfazione di sé.
Quindi è risultata necessaria l’assistenza sanitaria per affrontare in modo adeguato la loro condizione e per le loro esigenze specifiche.
Il Polygenic Risk Score come nuovo strumento per la diagnosi precoce di una condizione che affligge fino al 18% delle donne
La vitamina D influisce sulla qualità degli ovociti, l’aumento della melanina regolarizza il ciclo mestruale, i ritmi più rilassati migliorano l’intimità
Con 'Ascot' per il ringiovanimento ovarico il 7% di successi
Lo studio IVI approfondisce la tecnica ASCOT per il ringiovamento ovarico, con una versione in 4 fasi che costituisce il trampolino per progettare trattamenti più efficaci e personalizzati per le pazienti con riserve ovariche compromesse
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