Doppia scoperta nel campo della prevenzione di infarti ed ictus e nella stima dei rischi di morti per eventi cardiovascolari: pillole a base di 'rosuvastatina' - spiega un nuovo studio interrotto anticipatamente per l'evidenza dei suoi risultati - possono dimezzare i pericoli di infarto e di ictus in pazienti con livelli di colesterolo normale, ma con un 'marker' che indica livelli di infiammazioni più alti della norma nel sangue.
Un banale esame del sangue può rivelare la presenza del 'hscrp' ('proteina c reattiva ad alta sensibilità) nei pazienti: quando questo fattore è presente in 2 mg o più per litro di sangue il tasso di infiammazione viene considerato 'alto' e - in base ad una serie di nuove analisi - un fattore di rischio cardiaco. La nuova ricerca del Brigham and Women hospital di Boston presentata al meeting annuale dell' American Heart Association' a New Orleans, conferma la teoria e fornisce nuove prove in favore dell'uso di medicinali anti-colesterolo anche in pazienti all'apparenza sani e con livelli di grassi nel sangue nella norma.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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