Sono sei milioni le persone obese in Italia, un milione e mezzo delle quali potrebbero trarre giovamento da un intervento di chirurgia bariatrica. Nonostante questo, nel nostro Paese gli interventi per obesità grave sono appena settemila e solo uno su sette viene eseguito al Sud, dove si concentra invece il maggior numero di casi di sovrappeso.
A lanciare l'allarme è la Sicob, Società italiana di chirurgia dell'obesità e delle malattie metaboliche. "I centri specializzati sono relativamente pochi su tutto il territorio nazionale, circa un centinaio - lamenta inoltre il presidente Sicob, Marcello Lucchese - per questo un paziente che richiede un intervento deve aspettare da sei a 12 mesi prima di entrare in sala operatoria". Eppure questi interventi, che sono di diverso tipo, da quelli più semplici come l'inserimento di un palloncino nello stomaco per aumentare il senso di sazietà a quelli più complessi come la gastrectomia verticale, in cui si rimuove parte dello stomaco, possono essere "salvavita" come ricordano gli esperti, e vantaggiosi dal punto di vista economico per il Sistema Sanitario Nazionale, che spende ogni anno 88 miliardi per l'obesità. Il lavoro dei centri specializzati che fanno questi interventi - praticabili su chi ha un'obesità grave (cioè pesa almeno il doppio di quello che dovrebbe), un'età compatibile con la maturità fisica e comunque non superiore ai 65 anni, ha provato altre terapie ed è obeso da almeno cinque anni - dovrebbe essere incentivato secondo la Sicob.
Fonte: sicob
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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