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Un nuovo biomarker entra nel pronto soccorso

Cardiologia Redazione DottNet | 12/11/2008 16:00

Il BNP è largamente usato nei nostri pronto soccorso nello screening della dispnea acuta da scompenso cardiovascolare acuto, ma ora potrebbe essere affiancato da un nuovo marker bioumorale il MR-ProADM ( da mid region pro-adrenomedullina). In uno studio presentato al congresso dell'American Heart Association, il nuovo marker si è rivelato un miglior predittore di morte a tre mesi rispetto al NT ProBNP. L'utilità di tale marcatore è nell'identificare i pazienti a maggiore rischio e bisognosi di cure intensive fin dal triage del pronto soccorso. ADM è un peptide vasoattivo che regola la funzione endoteliale e la microcircolazione e la porzione MR ProADM è un ottimo surrogato del livello di ADM circolante. Nello studio che ha incluso 1640 pazienti sono stati individuati 568 pazienti con scompenso cardiaco.

Il Mr-Pro-ADM ha mostrato una accuratezza prognostica a 90 giorni del 74% rispetto al Pro-BNP 60% ( p<0.001). I pazienti con livelli alti di MR ProADM ( >2,07 pmol/L) avevano un rischio di morire tre volte superiore a quello dei pazienti con dosaggi bassi. Il trial ha acceso un vivace dibattito sulla utilità di una simile informazione in pronto soccorso. Alcuni medici contestano che il medico di pronto soccorso debba essere incaricato di fare una diagnosi e di attuare un trattamento, non una prognosi; il trattamento medico non sarebbe influenzato dal risultato del test ma da altre caratteristiche cliniche, dicono altri.

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Gli autori difendono il dato dello studio che mostra comunque l'efficacia del nuovo biomarker con risultati anche superiori al BNP. Resta da conoscere meglio quale strategia terapeutica possa migliorare i livelli di questo potente marcatore in modo da poterlo utilizzare nella pratica clinica anche per guidare il trattamento dei pazienti in fase di scompenso.

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