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Nuovi anticoagulanti orali avanzano

Cardiologia Redazione DottNet | 12/11/2008 16:05

Presentato all'AHA lo studio ATLAS TIMI 46: uno studio pilota sul nuovo agente bloccante il fattore X per via orale. Il farmaco Rivaroxaban è un anticoagulante orale che troverà applicazione clinica soprattutto nel trattamento e nella prevenzione del tromboembolismo venoso e nella profilassi dello stroke in pazienti con fibrillazione atriale, ma che ha potenzialità anche nei pazienti reduci da una sindrome coronarica acuta in combinazione con gli antiaggreganti piastrinici. Si tratta di uno studio che ha incluso oltre 3000 pazienti affetti da sindrome coronarica acuta stabilizzati dalla terapia abituale ed arruolati a circa 1 settimana dall'evento. Alcuni pazienti erano trattati solo con aspirina(circa 700), altri, la gran parte, con aspirina e clopidogrel.

A tutti i pazienti veniva aggiunto il farmaco in studio, il Rivaroxaban, a dosaggio compreso tra 2,5 e 5 mg x2 al dì. Lo studio doveva definire prima di tutto il dosaggio migliore per affrontare lo studio nuovo di fase III già previsto, ed analizzare il profilo di rischio del trattamento combinato anticoagulante antiaggreganti. Particolare attenzione è stata posta sulla segnalazione degli eventi avversi emorragici. E' risultato che il farmaco in studio al dosaggio di 5 mg x2 al dì, associato alla duplice antiaggregazione, previene la gran parte delle ricorrenze ischemiche con una significativa riduzione del 31% di RR e di 1,6% in termini di rischio assoluto di morte, infarto o stroke.

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Tale vantaggio era comunque ottenuto con l'aumento dei fenomeni emorragici maggiori: 1,2% nel gruppo Rivaroxaban e 0,2% nel gruppo placebo.
Gli autori considerano questi risultati incoraggianti e dati maggiori saranno disponibili solo alla fine dello studio di fase III in fase di partenza.
Il warfarin è per ora un farmaco insostituibile. La sua scarsa applicazione nella cura dei pazienti affetti da sindrome coronarica acuta deriva dalla sua scarsa maneggevolezza e non da una preclusione al blocco della cascata coagulativa.

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