Sarà francese il primo cuore artificiale totalmente impiantabile. Sostituirà organi malconci, sopperendo alla penuria di donazioni e salvando così la vita a centinaia di migliaia di pazienti in attesa di un cuore nuovo. La 'staffetta' tra mondo clinico e industria ha avuto luogo: dal laboratorio di Alain Carpentier, specialista di trapianti cardiaci all'ospedale europeo Georges Pompidou di Parigi, la 'palla' è passata all'azienda biomedica Carmat, filiale di Eads, il gigante europeo dell'areonautica, che ha già investito 7 milioni di euro nel progetto, mentre altri 33 milioni arriveranno dal fondo Oseo, banca pubblica di aiuto alle piccole e medie imprese d'Oltralpe.
Il cuore artificiale totalmente impiantabile sarà sperimentato sull'uomo "entro 2-3 anni", assicura lo stesso Carpentier, al lavoro sul progetto da ben 15 anni. La fase preclinica ha prodotto "promettenti risultati" non solo sugli animali, ma anche sul fronte della "simulazione digitale". Tutti i componenti della protesi non hanno mostrato, infatti, nessuna "complicazione dovuta all'usura". Segno che il cuore messo a punto da Carpentier sembra funzionare e apre così nuovi promettenti spiragli al mondo della ricerca. Si tratta di un piccolo guscio a forma d'uovo, di materiale sintetico, contenente apparecchiature elettroniche e biomateriali. Grazie a queste, batte al ritmo di 90 pulsazioni al minuto, 24 ore su 24, riproducendo la fisiologia di un cuore normale con gli stessi flussi sanguigni.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
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Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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