Dal primo ottobre sarà disponibile anche in Italia Nalmefene, il primo farmaco autorizzato per la riduzione del consumo di alcol in pazienti alcoldipendenti con consumo ad elevato rischio. ''Con questo farmaco - spiega Luigi Janiri, docente di Psichiatria all'Università Cattolica - si passa da un approccio basato sull'astensione completa dal consumo di alcol a una nuova strategia, basata sulla riduzione del consumo. Questo offre il vantaggio di proporre al paziente un obiettivo di trattamento intermedio, più realistico e quindi più accettato''.
Nalmefene è un modulatore al livello dei recettori degli oppioidi: inibendone alcuni e stimolandone altri, riduce gli effetti di rinforzo dell'alcol e aiuta le persone a ridurne il consumo. La sua efficacia e la sua sicurezza sono state testate in tre studi clinici di fase III multicentrici, in doppio cieco che hanno coinvolto complessivamente 2000 pazienti per due anni. In Italia si stima che ci siano circa un milione di alcoldipendenti e, di questi, secondo il ministero della Salute, solo 58.000 si rivolgono ai servizi deputatati alla cura e alla riabilitazione. Un gap ampio che conferma i dati europei in cui l'abuso e la dipendenza da alcol risultano essere il disturbo meno trattato se confrontato con le altre patologie mentali quali il disturbo d'ansia generalizzato o la depressione maggiore.
Se l’articolo ti è piaciuto inoltralo ad un collega utilizzando l’apposita funzione
Fonte: università cattolica
Medici e infermieri, su tutti, presentano un allarmante tasso di suicidio che corrisponde a 21 ogni 100mila abitanti, rispetto alla popolazione “normale”
"I bambini e le bambine che utilizzano strumenti tecnologici e interagiscono con gli schermi subiscono due danni: uno diretto, legato alla dipendenza e l'altro indiretto, perché l'interazione con gli schermi impedisce di vivere nella vita reale"
Rigon, "serve un tavolo nazionale per interventi di prevenzione"
Cambiato il loro modo di percepire il mondo e la società. Nuovi studi dimostrano modifiche anche a livello cerebrale
Medici e infermieri, su tutti, presentano un allarmante tasso di suicidio che corrisponde a 21 ogni 100mila abitanti, rispetto alla popolazione “normale”
"I bambini e le bambine che utilizzano strumenti tecnologici e interagiscono con gli schermi subiscono due danni: uno diretto, legato alla dipendenza e l'altro indiretto, perché l'interazione con gli schermi impedisce di vivere nella vita reale"
Rigon, "serve un tavolo nazionale per interventi di prevenzione"
Cambiato il loro modo di percepire il mondo e la società. Nuovi studi dimostrano modifiche anche a livello cerebrale
Commenti