Italia longeva ma con una qualità della vita ancora troppo bassa. Secondo l’ultima rilevazione effettuata dalla rete di sorveglianza “Passi d’argento” promossa dal Ministero della Salute e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità – Cnesps, attiva a livello di Asl e Regioni, i dati confermano quanto sia complesso essere anziani nel nostro Paese.
I dati sono stati presentati nel corso di un convegno svoltosi ieri presso l’Istituto superiore di Sanità. I risultati si riferiscono ad un campione di circa 24.000 ultra 64enni in 18 regioni italiane e la Pa di Trento, intervistati a casa propria, al telefono o di persona, dagli operatori della propria struttura territoriale di assistenza sanitaria o sociale. Circa il 60% degli intervistati dichiara di avere difficoltà economiche, il 20% vive da solo, il 51% riceve aiuto nelle attività principali della vita quotidiana. Il 9% della popolazione intervistata fuma e circa il 19% ha un consumo di alcool considerabile a rischio. Il 38% dichiara di non essere stato vaccinato contro l’influenza nell’ultima stagione. In media le persone che hanno difficoltà in 2 o più attività quotidiane (come usare il telefono, prendere le medicine, fare compere, cucinare o riscaldare i pasti, prendersi cura della casa e altro) sono il 37% con un gradiente dal 27% per le regioni del Nord Italia, al 34% al Centro e al 49% nel Sud e Isole. Le persone con disabilità (non in grado cioè di muoversi da una stanza all’altra, lavarsi, farsi il bagno o la doccia, vestirsi, mangiare, essere continenti, usare i servizi igienici autonomamente) sono in media il 16% con un gradiente Nord-Sud dal 12% al 22%. Una proporzione di circa il 14% non vede bene, una quota del 18% ha problemi di udito e un 15% di masticazione. Il 60% degli intervistati dichiara di essere iperteso. Il 64% soffre di almeno una malattia cronico-degenerativa (33% malattie cardiovascolari, 13% tumori, 20% diabete, 25% malattie respiratorie croniche) di queste patologie e ben il 13% di 3 o più anche queste con forti differenze fra regioni (ancora con un gradiente geografico dal 10% per le regioni del Nord Italia, al 13% al Centro e al Sud e Isole del 17%.) ma prima di tutto per età, dove la fascia degli ultra64enni più giovani (65-74 anni) rispetto agli altri (75 e più anni) mostra delle prevalenze molto differenti (9% vs 17%). I sintomi della depressione sono più diffusi tra le donne: 26%, contro il 14% degli uomini. La depressione si associa al rischio di isolamento sociale e alla mancanza di attività fisica.
Fonte: ministero della Salute
Palleschi: “L’età media elevata dei clinici italiani emerge proprio nel momento in cui si deve fronteggiare una crescente domanda di assistenza dovuta al progressivo invecchiamento della popolazione e all’aumento delle malattie croniche”
Al via il ciclo di eventi dedicato alla corretta informazione sulla prevenzione vaccinale delle malattie respiratorie nella popolazione ultrasessantacinquenne: 30 convegni su tutto il territorio nazionale
Applica la teoria dell'entropia, grazie a attività e alle interazioni rallenta l'invecchiamento
Studio sui topi osservando le salamandre. La vita sana si allunga del 25%
Palleschi: “L’età media elevata dei clinici italiani emerge proprio nel momento in cui si deve fronteggiare una crescente domanda di assistenza dovuta al progressivo invecchiamento della popolazione e all’aumento delle malattie croniche”
Al via il ciclo di eventi dedicato alla corretta informazione sulla prevenzione vaccinale delle malattie respiratorie nella popolazione ultrasessantacinquenne: 30 convegni su tutto il territorio nazionale
Applica la teoria dell'entropia, grazie a attività e alle interazioni rallenta l'invecchiamento
Studio sui topi osservando le salamandre. La vita sana si allunga del 25%
Commenti