Un miliardo e 600 milioni di euro l’anno, per ciascun paziente dai 19mila ai 55mila euro. Ecco quanto costa essere malati di sclerosi multipla secondo la stima fatta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Somme che aggiungono angoscia al dramma, perché i malati sclerosi multipla sanno bene quali cure siano necessarie per cercare di mantenere quanto più a lungo possibile una buona qualità di vita.
Una malattia impietosa che colpisce non solo i pazienti, ma anche i loro familiari. E la Campania, nonostante i grandi sforzi del sistema sanitario regionale, non è certo un’isola felice per quanti con il tempo perdono la propria autosufficienza. In tutto si stima che in regione ci siano oggi più di 7mila persone con questa patologia. Ecco perché, in costante sforzo di miglioramento, la Professoressa Maria Triassi Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Federico II e il Professor Alessandro Filla della Clinica Neurologica dell’Università Federico II hanno deciso di dare vita ad un corso che ha come obiettivo la validazione di un PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) nella Sclerosi Multipla secondo la metodologia dell’Health Technology Assessment (HTA), che impiega un approccio multidisciplinare. «In un momento tanto difficile vista la scarsità di risorse – spiega la professoressa Maria Triassi -, questo tipo di approccio ci permetterebbe di offrire cure di assoluta qualità e allo stesso tempo consentirebbe di risparmiare ottimizzando gli interventi.
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