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Diabete, i malati cresceranno ancora

Diabetologia Redazione DottNet | 15/11/2008 11:00

''Le cifre precedenti sul diabete, sottostimavano il pericolo di questa malattia, ed ecco perchè oggi ci si aspetta che il numero totale dei malati sia destinato ad aumentare ancora''.

E' quanto afferma in una nota il sottosegretario al Welfare Francesca Martini intervenuta al convegno di celebrazione della ''Giornata mondiale e delle Nazioni Unite del diabete''. ''Il mezzogiorno ha la percentuale più alta di malati di diabete. Un tasso del 5,2%, seguita dal centro con il 4,5% e dal nord con il 3,9%. I dati recentemente diffusi dall'International Diabetes Federation(Idf) mostrano, inoltre, che più di 230 milioni di persone convivono con questa malattia nel mondo. Il diabete - continua Martini - è un esempio paradigmatico di malattia cronica più diffusa tra i gruppi socialmente sfavoriti e oggi, con le sue complicanze, rappresenta un problema sanitario per le persone di tutte le età e di tutte le razze, con un più grave coinvolgimento, peraltro, delle classi economicamente e socialmente avvantaggiate''.

''Per affrontare tale problema è stata creata una piattaforma di dialogo permanente fra tutti i principali protagonisti dell'assistenza al diabete, in una reale sinergia fra le Regioni, le associazioni professionali, il volontariato e le istituzioni pubbliche e private - ha concluso il sottosegretario - Per raggiungere questo obiettivo però, è necessario, in particolare per il diabete in età pediatrica, superare il vecchio approccio clinico di diagnosi e terapia esclusivamente farmacologica e rivolgere l'attenzione alla prevenzione e agli interventi psico-pedagogici''.

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Anche i medici di famiglia sono una figura centrale nella gestione del paziente affetto da diabete. A dirlo è Mauro Martini, presidente del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami), a margine dell'incontro a Milano sulla Giornata mondiale del diabete. Martini rimarca il ruolo dei medici di base nella gestione di una malattia sociale come il diabete, che interessa quasi tre milioni di italiani. ''Il diabetico - specifica - deve essere seguito da molti specialisti, ma il primo passo è del medico di famiglia''. E' infatti il medico curante a ''definire la popolazione a rischio, eseguire una diagnosi precoce, identificare le donne con diabete in gravidanza, prendere in carico e valutare il paziente diabetico al fine di attuare un controllo metabolico e prevenirne le complicanze. Inoltre - aggiunge Martini - il medico di famiglia ha il compito di esercitare un valido counselling e di favorire l'educazione alimentare''. Martini ricorda anche che Snami è tra i firmatari del documento stilato lo scorso luglio da diverse organizzazioni sindacali e società scientifiche per la costituzione di un team di cura integrati per l'assistenza alle persone con diabete di tipo 2, ora sottoposto al ministero del Welfare.

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