Più della metà dei 150.000 infarti che si registrano ogni anno in Italia potrebbe essere evitato correggendo gli stili di vita e riducendo fattori di rischio come diabete e ipertensione.
Per questo è nata la 'Consulta delle società scientifiche per la riduzione del rischio cardiovascolare' (Cscv), un'alleanza tra dieci società scientifiche con oltre 13mila iscritti che vede nella prevenzione la vera frontiera per la medicina del futuro. ''Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte al mondo - spiega il coordinatore scientifico Giuseppe Mancia - e in Italia sono molte le società scientifiche che si occupano della prevenzione da diversi punti di vista, producendo ricerche di grande qualità pubblicate dalle più importanti riviste internazionali. Si sentiva però l'esigenza di un momento di collegialità, per armonizzare e integrare tutte le loro attività''. E' così nata l'idea della Consulta, che riunisce, tra gli altri, la Società italiana diabetologia (Sid), quella di medicina interna (Simi), quella di nefrologia (Sin) e quella di geriatria e gerontologia (Sigg).
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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