Farsi misurare la pressione arteriosa dal medico può non bastare. Averla nella norma durante le visite, infatti, non significa che poi a casa resti tale. Lo attestano due ricerche condotte su più di 5.000 persone dalla università di Leuven, in Belgio, pubblicate recentemente su PlosOne medicine ed Hypertension.
Monitorando le persone per 8 anni i ricercatori sono giunti alla conclusione che l’ipertensione 'mascherata', più comune di quanto si pensi, raddoppia il rischio di avere infarto e ictus. Secondo gli studiosi circa il 10% della popolazione che dal medico ha valori della pressione del sangue normali è invece soggetta a valori pressori borderline, come 130/85, o sbalzi nella vita quotidiana che raddoppiano il rischio di eventi cardiovascolari. Il monitoraggio della pressione sanguigna è una procedura preventiva da non trascurare, soprattutto in presenza di altri fattori considerati pericolosi per la salute, come il fumo e l'obesità.
Fonte: ansa
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
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Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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