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Corte Costituzionale: la Legge 40 è illegittima

Ginecologia Redazione DottNet | 09/04/2014 13:58

Il divieto di fecondazione eterologa è incostituzionale. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità della norma della legge 40 che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta.

 

I particolari: Con la decisione presa oggi dalla Corte Costituzionale sulla legge 40 cade innanzitutto il divieto di fecondazione assistita eterologa, previsto dall'art. 4 comma 3 della legge, che riportava: "È vietato il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo". Cadono anche, di conseguenza, i due incisi che recitano entrambi "in violazione del divieto di cui all'art. 4, comma 3", cioè del divieto di eterologa, previsti nei commi 1 e 9 dell'art. 9, che resta ovviamente immutato per le altre parti e per i suoi contenuti, compreso il divieto di disconoscimento di paternità in caso di eterologa.

Incostituzionale, infine, anche l'art. 12 comma 1 sulle sanzioni: "Chiunque a qualsiasi titolo utilizza a fini procreativi gameti di soggetti estranei alla coppia richiedente, in violazione di quanto previsto dall'articolo 4, comma 3, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 300.000 a 600.000 euro". "L'introduzione della fecondazione eterologa nel nostro ordinamento è un evento complesso che difficilmente potrà essere attuato solo mediante decreti", commenta il ministro della Salute Beatrice Lorenzin la sentenza della Corte Costituzionale.

 

 

Il parere degli avvocati: Era "un divieto anacronistico che penalizza e discrimina proprio coloro che presentano forme di sterilità assoluta, non consente di realizzare il progetto genitoriale e di famiglia di tante coppie, impedisce l'esercizio di un diritto alla procreazione cosciente e responsabile come sancito in leggi nazionali e dichiarazioni internazionali". Lo affermano dopo la decisione della Consulta gli avvocati Filomena Gallo e Gianni Baldini, rispettivamente legale dell'associazione e della coppia che ha fatto ricorso al Tribunale di Firenze facendosi così promotrice di una delle azioni giunte fino alla Corte Costituzionale. "E' ben evidente - aggiunge Baldini - come il divieto generalizzato era del tutto sproporzionato rispetto alla rilevanza degli interessi in campo e ai rischi della tecnica che possono essere evitati con una adeguata normativa sul modello di quanto fatto in altri paesi europei". E aggiunge:"L'eliminazione del divieto di fecondazione eterologa consente finalmente all'Italia di evitare d'ora innanzi vergognosi fenomeni di turismo procreativo come accade oggi, e nel contempo permette ai propri cittadini in piena sicurezza e senza discriminazioni (spesso basate sul censo), di realizzare il proprio progetto genitoriale in condizioni di massima sicurezza". 

 

La storia dei ricorsi: In 10 anni la legge 40 che regola la procreazione medicalmente assistita in Italia ha gia' visto per 28 volte l'intervento dei tribunali (con oltre 20 'bocciature') e la 'riscrittura' di alcune sue parti con sentenza della Corte Costituzionale. Sono quattro i 'pilastri' della legge sulla fecondazione in vitro gia' 'abbattuti' dai giudici: il divieto di produzione di piu' di tre embrioni, l'obbligo di impianto contemporaneo di tutti gli embrioni prodotti, su cui e' intervenuta appunto la Consulta nel 2009, il divieto di diagnosi preimpianto (ma per le coppie infertili, quelle che hanno accesso alla Pma, con intervento del Tar del Lazio sulle linee guida) e ora il divieto di utilizzo di seme o embrioni esterni alla coppia (la tecnica eterologa). Ecco la fotografia attuale della legge 40 (secondo una elaborazione dell'Associazione Coscioni): -

DIVIETO DI PRODUZIONE DI PIU' DI TRE EMBRIONI: rimosso con sentenza della Corte Costituzionale 151/2009. -

OBBLIGO DI CONTEMPORANEO IMPIANTO DI TUTTI GLI EMBRIONI PRODOTTI: rimosso con sentenza della Corte Costituzionale 151/2009. -

DIVIETO DI DIAGNOSI PREIMPIANTO: rimosso con sentenza del Tar del Lazio del 2008 che ha annullato per "eccesso di potere" le Linee Guida per il divieto di indagini cliniche sull'embrione - DIVIETO DI ACCESSO ALLE COPPIE FERTILI MA PORTATRICI DI PATOLOGIE GENETICHE: e' oggetto della questione di costituzionalita' sollevata dal Tribunale di Roma e in attesa di udienza davanti alla Corte Costituzionale -

DIVIETO DI ETEROLOGA: giudicato oggi incostituzionale dalla Consulta. -

DIVIETO DI ACCESSO ALLA FECONDAZIONE ASSISTITA PER SINGLE E COPPIE DELLO STESSO SESSO: in vigore. In Italia manca però, come spiega Gallo, una legislazione di riferimento.

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fonte: interna

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