Enzo Bonora è il nuovo presidente della Sid. Subentra a Stefano Del Prato. “I primi 50 anni della SID - ha detto il neo presidente della SID – sono stati un crescendo di successi, decretati da altri e conseguiti grazie all’idea dei padri fondatori e all’operato di migliaia di persone che li hanno seguiti. Il mandato ricevuto per i prossimi 2 anni è netto: fare ancora di più. In Italia ci sono almeno 3,7 milioni di diabetici noti e in cura ma anche almeno 1,3 milioni di persone con la malattia che non sanno di averla”.
Il professor Enzo Bonora è ordinario di Endocrinologia dell’Università di Verona, e sarà il nuovo presidente della Società Italiana di Diabetologia) per il biennio 2014-2016. In occasione dell’ultimo congresso della SID è stato anche rinnovato metà del Consiglio Direttivo della società scientifica, composta da 13 membri. I Membri del Consiglio Direttivo rimasti in carica sono dunque Enzo Bonora (Presidente), Geremia Bolli, Raffaella Buzzetti, Rosalba Giacco, Francesco Giorgino, Livio Luzi, Laura Sciacca.
“Nel nostro Paese ci sono molte centinaia di migliaia di professionisti della salute, medici specialisti in diabetologia e in altre discipline, medici di famiglia, infermieri, dietisti, farmacisti che partecipano alla cura di questi milioni di diabetici – ha concluso Bonora – In Italia ci sono molte migliaia di amministratori della salute e politici che a livello nazionale, regionale e locale, prendono decisioni che, direttamente o indirettamente, riguardano il diabete. Tutte queste persone hanno bisogno che la Società Italiana di Diabetologia produca scienza e trasmetta conoscenza e che i diabetologi italiani esprimano in tutti gli ambiti la propria professionalità, partecipando alla battaglia contro il diabete con i propri sapere, saper fare e saper essere. Vincere questa battaglia era il sogno dei 7 padri fondatori nel 1964. I 2000 membri della Società Italiana di Diabetologia condividono questo sogno nel 2014 e vogliono con determinazione partecipare alla sua realizzazione, nei laboratori, nelle aule, nelle corsie, negli ambulatori e ovunque sia necessario essere presenti. Noi ci siamo”.
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