Per i circa 2,3 milioni di persone affette da Sclerosi multipla (Sm) nel mondo, l'impatto peggiore della malattia è rappresentato dalla perdita progressiva dei movimenti e della memoria. Una molecola che agisce sul cervello, proteggendolo, si è però dimostrata in grado di rallentare i sintomi e la progressione della disabilità nei pazienti. E' questo il meccanismo d'azione della molecola fingolimod: ad oggi sono oltre 100.000 i malati nel mondo trattati con questo farmaco, i cui nuovi dati di efficacia sono stati presentati a Boston al Congresso mondiale sulla Sm.
I nuovi studi hanno dimostrato che il farmaco fa diminuire significativamente la perdita di volume del cervello nei pazienti, riducendo così nel lungo termine la progressione della disabilità nella Sm. Normalmente, spiegano gli esperti, il cervello si restringe con l'età in ogni individuo. Tuttavia, nelle persone con Sm, tale restringimento avviene con una velocità di 3-5 volte superiore. La perdita di volume cerebrale, inoltre, nella Sm inizia molto presto, anche prima che i sintomi si manifestino, ed è associata con una perdita di funzioni fisiche (movimenti) e cognitive (memoria).
Ma le nuove evidenze sono positive: il farmaco (terapia orale) ha infatti un impatto sul decorso della Sm di tipo remittente - la forma più diffusa - con un'alta efficacia rispetto ai quattro parametri chiave normalmente utilizzati per 'misurare' il livello di attività della malattia, ovvero ricadute, lesioni rilevate dalla risonanza magnetica, perdita di volume cerebrale e progressione della disabilità. La molecola, in particolare, agisce in maniera duplice: impedisce alle cellule che causano infiammazioni localizzate di raggiungere il cervello e, allo stesso tempo, penetra nel sistema nervoso centrale riducendo il danno già diffuso.
fonte: ansa
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