Ha compiuto 50 anni lo scorso ottobre ed oggi arriva la sua versione di ultima generazione, quella 'a prova' di campi magnetici. E' il pacemaker, impiantato ogni anno nel mondo ad oltre un milione di pazienti con problemi cardiaci: l'ultimo modello, presentato a Roma e applicato per la prima volta in Italia è nei giorni scorsi su 3 pazienti, è insensibile ai campi magnetici, e ciò vuol dire che per i pazienti portatori del dispositivo non saranno piu' off-limits metal detector, varchi elettronici ed un fondamentale esame diagnostico come la risonanza magnetica.
Ideato dall'americano Earl Bakken, il prino pacemaker fu impiantato nel 1958 al Karolinska Hospital di Stoccolma. Da allora, il dispositivo 'salva-cuore' (la cui funzione è emettere impulsi elettrici necessari a regolare e tenere sotto controllo la frequenza cardiaca) ha fatto molta strada, passando dalla versione esterna portatile (una valigetta che accompagnava ovunque il paziente) all'ultima generazione che annulla del tutto i rischi di interferenze con campi magnetici dovuti anche, ad esempio, a varchi aeroportuali e security scanning di banche e supermercati. Un grande passo avanti, affermano gli esperti.
- RISONANZA OFF-LIMITS PER 300MILA PAZIENTI, OGGI NON PIU': sono oltre 300.000 gli italiani con pacemaker a cui è stata negata la risonanza magnetica (esame diagnostico fondamentale che permette di visualizzare l'interno dell'organismo senza effettuare interventi chirurgici o somministrare rischiose radiazioni), benchè indicata, a causa delle possibili interferenze elettromagnetiche fra i due strumenti.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
Commenti