Cellule staminali cardiache infuse nel cuore per andare a riparare la zona infartuata, ristabilendo la contrattilità.
Lo sta per tentare, in uno studio preliminare sull'uomo (fase 1), l'italiano Piero Anversa, direttore del laboratorio per la medicina rigenerativa del Brigham and Womens Hospital della Harvard University di Boston. Lo ha reso noto egli stesso, a Milano nel corso dell'incontro su il 'Futuro della Sanita'. ''Pensiamo di arruolare - ha detto Anversa - il primo paziente già prima di Natale''. Poi ha spiegato che la sperimentazione si farà su 40 pazienti (20 riceveranno il trattamento e 20 no) che verranno poi seguiti per due anni. I pazienti saranno preparati da un altro medico italiano, il cardiochirurgo Roberto Bolli, dell'ospedale di Louisville nel Kentuky. ''Si tratterà di pazienti infartuati - spiega il ricercatore - che avranno bisogno di diversi by-pass e dovranno essere trattati in circolazione extracorporea.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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