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Alimenti: vino aumenta omega3, studio svela nuovo effetto bacco salva-cuore

Nutrizione Redazione DottNet | 05/12/2008 13:21

Il vino fa buon sangue. E a confermarlo ci pensano i risultati di uno studio condotto dai laboratori di ricerca dell'università Cattolica di Campobasso, in collaborazione con i Centri europei che partecipano al progetto Immi-Diet. Secondo i ricercatori, infatti, un consumo moderato di alcol aumenta la quantità di omega-3, gli acidi grassi che proteggono dalle malattie cardiache.
 

I risultati della ricerca, che saranno pubblicati sul numero di gennaio della rivista American Journal of Clinical Nutrition, ma che sono già disponibili on line sul sito www.ajcn.org, dimostrano che il vino può fare meglio di altri tipi di bevande alcoliche, grazie ad alcuni suoi composti. E potrebbe rappresentare la chiave per capire il meccanismo alla base dei noti effetti benefici che il nettare di Bacco ha sul cuore. Lo studio Immi-Diet ha esaminato 1.604 persone provenienti da tre diverse aree geografiche: sud-est di Londra, Limburgo e Abruzzo. Grazie a una stretta collaborazione con i medici di medicina generale delle zone coinvolte, i partecipanti sono stati sottoposti a una visita medica generale e a un prelievo di sangue. Hanno inoltre risposto a un questionario dettagliato sui propri stili di vita, incluse le abitudini alimentari e il consumo di bevande alcoliche.

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"Gli acidi grassi omega-3, contenuti principalmente nel pesce, hanno effetto protettivo nei confronti dele malattie cardiache e morte improvvisa - spiega Romina di Giuseppe, dei laboratori di ricerca dell'università Cattolica di Campobasso e autrice principale dello studio - Nonostante i meccanismi siano ancora poco chiari, c'è qualche evidenza che il consumo moderato di alcol possa influenzare il metabolismo degli acidi grassi polinsaturi, come gli omega-3 appunto. E' esattamente quello che emerge dalla nostra ricerca. Le persone che bevono quantità moderate di alcol, un bicchiere di vino al giorno per le donne e due per gli uomini, hanno una maggiore concentrazione di omega-3 nel plasma e nei globuli rossi, indipendentemente dalla quantità di pesce consumato".
 

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