Il vino fa buon sangue. E a confermarlo ci pensano i risultati di uno studio condotto dai laboratori di ricerca dell'università Cattolica di Campobasso, in collaborazione con i Centri europei che partecipano al progetto Immi-Diet. Secondo i ricercatori, infatti, un consumo moderato di alcol aumenta la quantità di omega-3, gli acidi grassi che proteggono dalle malattie cardiache.
I risultati della ricerca, che saranno pubblicati sul numero di gennaio della rivista American Journal of Clinical Nutrition, ma che sono già disponibili on line sul sito www.ajcn.org, dimostrano che il vino può fare meglio di altri tipi di bevande alcoliche, grazie ad alcuni suoi composti. E potrebbe rappresentare la chiave per capire il meccanismo alla base dei noti effetti benefici che il nettare di Bacco ha sul cuore. Lo studio Immi-Diet ha esaminato 1.604 persone provenienti da tre diverse aree geografiche: sud-est di Londra, Limburgo e Abruzzo. Grazie a una stretta collaborazione con i medici di medicina generale delle zone coinvolte, i partecipanti sono stati sottoposti a una visita medica generale e a un prelievo di sangue. Hanno inoltre risposto a un questionario dettagliato sui propri stili di vita, incluse le abitudini alimentari e il consumo di bevande alcoliche.
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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