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La terapia con testosterone aumenta il rischio di cancro alla prostata

Urologia Redazione DottNet | 09/12/2008 15:32

Presso la University School of Medicine di Baltimora sono stati presi in esame tutti gli studi condotti riguardo la possibile correlazione tra terapia con testosterone e progressione di cancro prostatico e dunque tutti i fattori relativi all’utilizzo di terapia con testosterone per il trattamento dell’ipogonadismo. Trials clinici di oltre 36 mesi e studi longitudinali non hanno rilevato o mostrato aumento del rischio di cancro della prostata associato ad aumentati livelli di testosterone. Non sono emersi dati relativi a tale associazione o a comparsa di eventi avversi.

Non è stato evidenziato un accumulo di testosterone esogeno a livello prostatico né sembra che il testosterone esogeno possa provocare notevoli variazioni biologiche nella ghiandola prostatica. Al contrario, sembra che bassi livelli di testosterone endogeno possano incidere su un aumento del rischio di cancro prostatico. Dunque, è attualmente aumentata l’evidenza che non vi sia associazione tra terapia con testosterone e progressione di cancro alla prostata. La terapia con testosterone può dunque essere prescritta nei pazienti ancora non trattati con testosterone, effettuando un accurato monitoraggio.

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Ulteriori studi e prove cliniche sono comunque necessari per delineare ulteriormente il profilo di sicurezza di terapia con testosterone in pazienti con ipogonadismo.
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