Gli androgeni sembrerebbero implicati nella genesi tumorale della prostata. Tuttavia, nessuna associazione tra livelli di androgeni circolanti e rischio di cancro alla prostata è stato riscontrato in recenti analisi di studi prospettici. Un diminuito rischio di cancro prostatico tra uomini trattati con finasteride, un inibitore della 5 alfa-reduttasi che riduce i livelli di diidrotestosterone, è stato osservato nel Prostate Cancer Prevention Trial (PCPT).
Nel trial PCPT è stato riscontrato un maggior numero di tumori di grado avanzato nel gruppo di pazienti trattati con finasteride rispetto al gruppo di controllo; il perché di tali risultati non è ancora stato chiarito. Il trattamento dei sintomi “late-onset hypogonadism”- così come della diminuzione di massa muscolare ed ossea e della diminuzione di apprendimento e di libido nei pazienti è diventato più frequente con l'avvento di nuove forme di somministrazione della terapia sostitutiva con testosterone. Un piccolo studio placebo-controllato non ha mostrato alcun aumento nell’incidenza di cancro prostatico dopo 6 mesi di terapia con testosterone, ma i dati sulla sicurezza della terapia sostitutiva con testosterone restano limitati e necessitano ancora di ulteriori studi.
Se ne parlerà sabato 14 settembre, sede idipharma di via G. Mameli 12 , Aci Bonaccorsi (Catania)
Carone: "La branca emergente dell’urologia funzionale incide fortemente sulla cura dell’incontinenza di cui soffrono circa 7 milioni di italiani"
Dagli urologi italiani un decalogo per affrontare al meglio la patologia
Verze: “L’Iperplasia Benigna della Prostata può essere considerata fra i problemi di salute che maggiormente interessano il maschio che invecchia, sia per la diffusione epidemiologica che per l’impatto sulla qualità di vita"
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