Un gruppo di farmaci comunemente usati per trattare il diabete può raddoppiare il rischio di fratture ossee nelle donne. Si tratta dei tiazolidinedioni usati per trattare il diabete di tipo 2.
E' quanto emerge da uno studio della University of East Anglia e della Wake Forest University. L'uso prolungato, per più di un anno di questi farmaci, secondo la ricerca pubblicata sul Medical Association Journal, riduce significativamente la densità ossea, raddoppiando il rischio di fratture nelle donne, mentre gli stessi risultati non sono stati riscontrati negli uomini. ''Sapevamo che esiste un'associazione tra tiazolidinedioni e rischio di frattura, tuttavia l'entità del rischio non era stata valutata - ha detto Sonal Singh co-autore dello studio - il nostro studio dimostra chiaramente che questi agenti causano l'aumento del rischio di fratture ossee nelle donne di due volte''.
Si tratta di un nuovo farmaco per conservare la funzione beta internazionale: è la ricerca Fabulinus, e quello del pediatrico fiorentino è l'unico centro italiano attivo coinvolto
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