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Raddoppiano le malattie infiammatorie gastrointestinali

Pediatria Redazione DottNet | 10/12/2008 15:06

Sono raddoppiati in 5 anni in Europa, passando da 3 a 6 ogni 100 mila abitanti, i casi di malattie infiammatorie croniche intestinali, di cui le più importanti sono rettocolite ulcerosa e morbo di Crohn.

Ci si ammala già a 10-12 anni, ma il 20% delle forme pediatriche, le più gravi, può esordire prima dei 10 anni. Per lanciare un allarme e sensibilizzare i pediatri italiani sulla necessità di una diagnosi precoce e sulle nuove terapie, gli specialisti della Sigenp, Società Italiana di Gastroenterologia Epatologia e Nutrizione Pediatrica hanno elaborato un documento di consenso presentato a Milano. Sono oltre 100 pagine fitte sull' epidemiologia, i sintomi, i metodi di diagnosi e di terapia, farmacologica e chirurgica di queste malattie, riunite in un fascicolo che sarà distribuito ai pediatri di base e a quelli ospedalieri, oltre che pubblicato come supplemento a una rivista internazionale. ''Sono 'malattie del benessere' - dice Arrigo Barabino direttore dell'Unita'di Gastroenterologia pediatrica dell' Istituto Gaslini di Genova - perchè esistono solo negli Usa e in Europa mentre sono sconosciute in Cina e in Africa''.

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L' ipotesi più accreditata è che siano malattie autoimmuni, causate dall'attacco del sistema immunitario contro la normale flora batterica dell'intestino. ''La terapia tradizionale è quella immunosoppressiva - spiega Barabino - ma da poco sono stati introdotti farmaci biologici che hanno dato risposte clamorose intorno al 60% dei casi, provocando la remissione o una riduzione significativa dei sintomi in tempi brevi''. Per un migliore controllo della malattia, il documento di consenso raccomanda ai pediatri di anticipare quanto più possibile la diagnosi osservando i sintomi (dolori addominali, diarrea, sangue nelle feci, deficit di crescita). Nella colite ulcerosa infatti si calcola un ritardo diagnostico di 6 mesi, nel morbo di Crohn 10 mesi, nella colite indeterminata 9 mesi.

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