90-60-90 sono state le misure ideali del sex symbol degli anni 50.
Gli abiti a vita stretta hanno tolto il respiro fino allo svenimento alle tante modaiole dell’epoca. La comparsa della longilinea Barbie ha cambiato la tendenza.
Di recente in Francia, all'Assemblée Nationale, è stato votato un progetto di legge che vieta alle modelle troppo magre di sfilare. L'obiettivo della legge, presentata dal socialista Olivier Véran, che è anche Medico, è quello di combattere l'anoressia. Il provvedimento intende sanzionare l'incitamento a "ricercare una magrezza eccessiva incoraggiando restrizioni alimentari prolungate che abbiano come effetto l'esposizione di una persona a un pericolo di morte e di compromissione diretta della sua salute".
Quindi, incitare a dimagrire troppo diventa reato e può costare fino a un anno di carcere e 10mila euro d'ammenda.
Un giro di vite per le agenzie di modelle che non potranno più far sfilare donne e ragazze il cui indice di massa corporale sia inferiore a 16. Il Dr Véran, relatore della legge, il socialista, un medico, aveva proposto anche di vietare alle agenzie di modelle di reclutare ragazze alle quali era stato diagnosticato uno stato di denutrizione.
Questa idea, però, è stata bocciata in commissione, perché diversi parlamentari della maggioranza e dell'opposizione di destra hanno evocato la possibilità che potesse rappresentare una discriminazione sul lavoro.
In Francia il fenomeno dell’anoressia è dilagante e colpisce per la grandissima maggioranza donne (90%). L’istituzione della norma di legge si è resa "necessaria perché le disposizioni del Codice penale attualmente in vigore non permettono di aggredire l'azione di certi siti internet" hanno spiegato i parlamentari, assicurando che la libertà d'espressione sulla rete non è in discussione.
Siamo proprio sicuri che è questo il modo migliore per risolvere un problema complesso come quello dei disturbi del comportamento alimentare? Che senso ha pensare che tali disturbi tocchino solo il mondo della moda e siano legati solo a un problema di bellezza o magrezza?
L'anoressia (anorexía, comp. di an- privativo e órexis 'appetito') è la mancanza o riduzione dell'appetito ed è un sintomo dovuto a diverse cause che accompagna numerose e distinte malattie. Nelle ragazze adolescenti l'anoressia nervosa (AN) è, insieme alla bulimia, uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare (DCA) detti anche Disturbi Alimentari Psicogeni (DAP).
L'AN è il rifiuto del cibo da parte della persona e la paura ossessiva di ingrassare. Nelle forme più gravi si arriva allo sviluppo di un vero e proprio stato di malnutrizione, andando a coinvolgere nella sua evoluzione funzioni psicologiche, neuroendocrine, metaboliche e ormonali.
Nelle ragazze una delle manifestazioni più evidenti è l’amenorrea, come espressione di risparmio energetico da parte dell’organismo che non riceve più l’apporto nutritivo adeguato ai fabbisogni. Noi ginecologi siamo spesso interpellati per questo aspetto ma non abbiamo la bacchetta magica.
Prescrivere la pillola per ripristinare il ciclo non è proponibile per il terrore che mezzo Kg di ritenzione idrica possa compromettere l’immagine corporea e la magrezza a cui le adolescenti anoressiche non vogliono rinunciare.
Perché di questo si tratta nella maggior parte dei casi. Il trattamento prevede l’approccio psicoterapico esteso anche alla famiglia ed in particolare alla madre dell’adolescente. Le cure farmacologiche allo stato attuale non offrono soluzioni significative se non modesti benefici. L'anoressia nervosa è una malattia, e non deve essere confusa con il sintomo chiamato anoressia, la cui presenza invece è indice di un differente stato patologico dell'individuo.
Gli eventi emotivamente stressanti possono portare ad un temporaneo disinteresse per il cibo, senza condurre all’AN. Cattivi insegnanti di danza classica, accademie, teatri sbagliati, palestre, mobbing sull'estetica del corpo e quant’altro induca a dimagrire eccessivamente, possono essere invece esperienze di vita deleterie per la salute fisica e psichica.
Anche se nella attuale società la ricerca di un’immagine corporea stilizzata ha aumentato a dismisura questa patologia, in realtà le origini dell’AN sono molto antiche.
Nell’immagine - "Miss A” ritratta nel 1866 e nel 1870 dopo la cura - è stata uno dei primi casi studiati di anoressia nervosa. Da una pubblicazione medica di William Gull.
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
Commenti