Il programma REHACOP migliora velocità di elaborazione, memoria visiva, teoria della mente e disabilità funzionale nel Parkinson.
Uno studio randomizzato, controllato si è proposto l’obiettivo di valutare l'efficacia di un programma di training integrativo cognitivo (REHACOP) nel migliorare la cognizione, i sintomi clinici, e la disabilità funzionale in pazienti affetti da malattia di Parkinson (PD).
Sono stati coinvolti nello studio 42 pazienti con diagnosi di PD dallo stadio 1 a 3 della scala di Hoehn & Yahr che sono stati casualmente assegnati al gruppo sottoposto al training cognitivo (REHACOP) oppure al gruppo di controllo coinvolto in attività occupazionali. In particolare, il gruppo di controllo è stato sottoposto ad attività professionali di gruppo comprendenti il disegno, la lettura delle notizie del giorno e la costruzione mediante l’utilizzo di diversi materiali come carta o legno guidate da uno psicologo.
REHACOP è un programma strutturato che si avvale di attività condotte mediante l’utilizzo di carta e penna (basate su strategie di recupero, di compensazione e di ottimizzazione della riabilitazione), con un livello di impegno cognitivo e di richiesta graduale. Questo programma lavora su diversi domini cognitivi, come l'attenzione, la memoria, la velocità di elaborazione, il linguaggio, la funzionalità esecutiva e la cognizione sociale. Il programma comprende anche un modulo per il risultato funzionale riferito alle attività della vita quotidiana.
La durata dello studio è stata di 3 mesi, nell’arco dei quali i pazienti sono stati coinvolti in 3 sessioni della durata di 60 minuti a settimana.
I parametri primari valutati sono stati la velocità di elaborazione, la memoria verbale, la memoria visiva, le funzioni esecutive e la teoria della mente. I parametri secondari valutati sono stati invece i cambiamenti dei sintomi neuropsichiatrici, della depressione, dell’apatia e della disabilità funzionale.
I dati rilevati prima di iniziare il programma di training non hanno evidenziato differenze tra i due gruppi di pazienti. L’analisi dei risultati, condotta con il metodo bootstrap, ha mostrato differenze significative nei punteggi medi tra il gruppo che è stato sottoposto al REHACOP e il gruppo di controllo, per la velocità di elaborazione (0.13 [SE=0.07] vs -0.15 [SE=0.09], p=0.025), la memoria visiva (0.10 [SE=0.10] vs -0.24 [SE=0.09], p=0.011), la teoria della mente (1.00 [SE=0.37] vs -0.27 [SE=0.29], p=0.013) e la disabilità funzionale (-5.15 [SE=1.35] vs 0.53 [SE=1.49], p=0.012).
I pazienti con PD che hanno seguito il programma REHACOP hanno mostrato miglioramenti statisticamente e clinicamente significativi nella velocità di elaborazione, nella memoria visiva, nella teoria della mente e nella disabilità funzionale. Questi risultati dimostrano che l'integrazione del programma di training cognitivo nella terapia standard, utilizzata per la cura dei pazienti affetti da malattia di Parkinson, può risultare molto utile per migliorare le condizioni del paziente.
In conclusione, lo studio fornisce dati evidenti secondo cui un programma di training cognitivo integrativo può essere considerato uno strumento atto a migliorare le condizioni di vita, nello specifico la velocità di elaborazione, la memoria visiva, la teoria della mente, e la disabilità funzionale dei pazienti con malattia di Parkinson.
Riferimenti bibliografici:
Peña J, Ibarretxe-Bilbao N, García-Gorostiaga I, Gomez-Beldarrain MA, Díez-Cirarda M, Ojeda N. Improving functional disability and cognition in Parkinson disease: randomized controlled trial. Neurology. 2014 Dec 2;83(23):2167-74.
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
Commenti